La Ferrovia Torino-Cuneo-Nizza deve essere considerata prioritaria
Torino, 30 luglio 2013 - Rilanciare la linea ferroviaria Torino-Cuneo-Ventimiglia considerata importante per l’intera area e non certo un “ramo secco”. E’ l’intento di un documento sottoscritto da diversi comitati locali al termine di un incontro convocato dalla Presidente della Provincia di Cuneo Gianna Gancia. Il documento sarà inviato al Ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, al Ministro degli Esteri Emma Bonino oltre che a tutti i parlamentari di Cuneo e Imperia. L’obiettivo è quello di convincere le ferrovie a mantenere e potenziare il collegamento ferroviario che unisce il Piemonte alla Liguria passando per la Francia. “La linea Torino-Cuneo-Ventimiglia – viene spiegato nel testo al primo di cinque punti -, non è affatto un ramo secco” e occorrono subito 27 milioni per la sua messa in sicurezza. Il tavolo che ha redatto il documento era stato costituito il 26 giugno scorso quando venne presentato un progetto per la sistemazione della linea ferroviaria con un costo previsto di circa 270 milioni di euro in dieci anni. Tra i punti del documento, quindi, la richiesta allo Stato italiano per lo stanziamento di 27 milioni necessario a lavori urgenti di messa in sicurezza della linea. Gli altri punti sono la revisione della Convenzione del 1970 (come già richiesto dai tre Presidenti delle Regioni Piemonte, Liguria e Provence-Alpes-Cote d'Azur nel dicembre 2009), il co-finanziamento dei lavori o di parte di essi da parte dell'Unione Europea, attraverso la presentazione di appositi progetti e infine il ripristino del collegamento diretto Torino-Nizza, anche nella prospettiva dell'Expo 2015. “La linea ferroviaria Cuneo-Ventimiglia-Nizza – ha poi aggiunto l'Assessore ai trasporti della Regione Liguria, Enrico Vesco -, è una priorità per la Liguria e per le comunità che vivono sui territori limitrofi”. Per questo Vesco ha lanciato un appello alla Regione Piemonte “affinché sia garantito un numero minimo di treni che - ha affermato l'assessore ligure - abbiamo valutato corrispondente ad almeno sei coppie giornaliere”. Circa la messa in sicurezza, lo stesso Vesco ha spiegato che “si tratta di interventi urgenti, per una spesa complessiva di 27 milioni di euro, come richiesto da Rff (omologo francese di Rfi) che considera queste manutenzioni necessarie e non rinviabili, per evitare la limitazione della velocità dei convogli, con ricadute sui tempi di percorrenza”.