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Briciole di pane

La pratica del pedaggio si diffonde in Europa

Roma, 23 dicembre 2011 - Il ricorso al pedaggio è in aumento nei paesi europei. Perfino in alcuni, come il Portogallo, dove pagare per circolare sulle strade era una pratica quasi inesistente, dove gli effetti dalla crisi economica hanno obbligato il Governo a ricorrere a questo sistema. “Il fatto che altri paesi applichino in modo generalizzato il canone di utilizzo e la Spagna no implica che noi conducenti spagnoli stiamo finanziando la rete stradale di questi paesi senza che vi sia reciprocità, visto che gli stranieri che circolano nel nostro paese non pagano” sostiene l’Asociación de Sociedades Españolas Concesionarias de Autopistas, Túneles, Puentes y Vías de Peaje (ASETA - Associazione di Società Spagnole Concessionarie di Autostrade, Gallerie, Ponti e Strade a pedaggio) per introdurre il canone di utilizzo.

La formula del pedaggio, ovvero la quota che paga l’utente per l’utilizzo di determinate infrastrutture, è impiegata, oltre che in Spagna, principalmente in Francia e Italia. Le percentuali sono però molto diverse. Mentre in Spagna attualmente sono a pedaggio 2.000 chilometri dei 15.000 chilometri esistenti di strade a più corsie – ovvero il 13% - in Francia la percentuale ammonta al 40% delle autostrade e superstrade e in Italia a oltre l’80%. In Portogallo, esistevano fino allo scorso 8 dicembre tre strade a pedaggio, ma da questa data il Governo ha implementato il sistema in altre quattro autostrade, tre ai confini con la Spagna.

La misura ha suscitato forti proteste tra gli utenti portoghesi e spagnoli. E perfino alcun atto di sabotaggio. L’ultimo sabotaggio venerdì scorso, quando un gruppo di persone ha incendiato i cavi della fibra ottica attraverso cui una delle colonnine elettroniche trasmette le informazioni sui pagamenti. Esistono però altri sistemi.

In Austria e Svizzera è obbligatorio pagare una quota per circolare sulla maggior parte della rete autostradale. Occorre comprare una tessera il cui prezzo varia in funzione della durata. In Austria, che ha introdotto questa formula nel 1997, la più cara costa 40 euro e dura un anno. Tutti gli introiti – circa 600 milioni di euro, secondo una relazione sulle tariffe dei pedaggi in Europa – sono investiti nella rete stradale.

In Svizzera, la tariffa è pari a 60 euro. La Germania ha adottato, per il momento, l’Eurobollo, una tassa volontaria approvata dal Parlamento Europeo applicata ai veicoli di oltre 3,5 tonnellate, il che implica che le automobili private non paghino pedaggi. La Spagna, per il momento, non l’ha recepita. Inoltre, in alcune città europee, come Londra e Stoccolma, le autorità esigono il pagamento di una quota per entrare nel centro cittadino come formula per regolare la mobilità e decongestionare le città dal traffico.