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Briciole di pane

La Spagna scommette sul Corridoio Mediterraneo

Per uscire dalla crisi economica la Spagna ripensa al suo modello di sviluppo e punta sul Corridoio Mediterraneo

Roma, 2 novembre 2011 - La Spagna ha accolto con grande entusiasmo la notizia di fine ottobre dell’inserimento del Corridoio Mediterraneo nella rete di trasporto transeuropea. Per uscire dalla crisi economica il Paese ripensa al suo modello di sviluppo e punta attraverso il rafforzamento delle infrastrutture a una maggiore integrazione con l’Europa. Il Corridoio  Mediterraneo, che nel tratto spagnolo collegherà le quattro comunità autonome più dinamiche del Paese (Andalusia, Murcia, Valencia e Catalogna da sole concentrano il 60% delle esportazioni), è considerato il volano per rilanciare l’economia della penisola. Turismo e logistica sono stati scelti come i pilastri del nuovo modello di sviluppo e l’asse infrastrutturale transeuropeo diventa per la Spagna la scommessa per il futuro.

I porti di Algeciras, Valencia – Sagunto, Tarragona e Barcellona, collegati a una rete intermodale connessa con ferrovie e autostradale, puntano a essere le principali porte d’ingresso per le importazioni europee. I prodotti asiatici, che oggi attraverso il Canale di Suez raggiungono Rotterdam tramite la Francia, convergerebbero sulle coste spagnole e caricati su treni ad alta velocità raggiungerebbero in poco tempo la Scandinavia. Ora però spetta al  governo spagnolo pianificare le risorse. In tempi di ristrettezze economiche la Spagna deve fissare tempi e costi per fare le opere. L’Europa ha dato il suo benestare e ha inserito nella lista delle infrastrutture iberiche anche ad altri tre corridoi: il corridoio Atlantico, Cantabrico-Mediterraneo e Atlantico-Mediterraneo. I finanziamenti si aggirano introno al 13-14 per cento del totale. Compito della politica è quello di decidere su quale asse punture i soldi. Jordi Roca, Responsabile delle costruzioni e infrastrutture di Accenture, ha sottolineato oggi al quotidiano Expansion che: “Le mappe sono tracciate. La posizione della Spagna come la principale via di ingresso per le merci verso l'Europa deve essere il perno dell’approccio strategico nella scelta dei finanziamenti. Il corridoio Mediterraneo con l’alta velocità e l’indotto che produce in termini occupazionali è – per il consulente  - il volano per il nuovo modello di sviluppo economico-industriale”.

Ma il corridoio Mediterraneo secondo le decisioni dell’Unione Europea  non è solo una “opera territoriale” in grado di funzionare come potenziatore di sistemi locali, ma agisce nell’ambito dell’Unione come rete per la “ricentralizzazione” del Mediterraneo. L’Italia, la Spagna e la Grecia attualmente sono separate e collegate al resto dell’Europa solo da corridoi verticali. E’ obiettivo dell'esecutivo europeo quello di sviluppare una dorsale intermodale mediterranea che dalla Spagna arrivi all’Italia dall’Alto Tirreno e dai i porti di Livorno e Piombino per  dirigersi, con l’autostrada “Due Mari” (Grosseto-Fano), al porto di Ancona e proseguire verso i Balcani. Si tratta quindi di un impegno importante anche per il nostro Paese.

Laura Perna