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Briciole di pane

Via libera Ue ai 10 "corridoi" prioritari

Italia interessata direttamente a quattro corridoi

Roma, 24 marzo 2011 - I 27 ministri dei Trasporti dell’Unione Europea hanno dato il via libera alla nuova rete transeuropea TEN-T proposta dalla Commissione UE, da completare entro il 2030 e basata su 10 Corridoi di trasporto intermodale. Di questi corridoi, quattro interessano direttamente l’Italia: il Baltico-Adriatico, quello Mediterraneo (Madrid-Budapest) che comprende la Torino-Lione, l’Helsinki-Valletta (che attraversa tutta l'Italia, per dividersi tra Bari e Palermo) e il Genova-Rotterdam. In Italia sono interessati 9 porti, 11 aeroporti, 5 porti fluviali e 11 interporti. Il ponte sullo Stretto di Messina non rientra nei progetti prioritari.

Il budget messo a disposizione dalla UE è di 31,7 miliardi, anche se gli Stati dovranno cofinanziare le opere almeno al 50%. La nuova rete del trasporto in Europa connetterà 86 porti con ferrovie e strade e 37 aeroporti con collegamenti ferroviari verso le città. Ci saranno, inoltre, 35 progetti cross-border per ridurre i “colli di bottiglia”, mentre 15mila km di ferrovie diventeranno ad alta velocità. Caratteristica principale della rete unificata europea sarà quella di avere i requisiti tecnici necessari all’interoperabilità, a partire dal sistema ERTMS.

Nel frattempo il Portogallo ha annunciato lo stop ai lavori per l'alta velocità Lisbona-Madrid, per problemi di cassa. "Non ci sono le condizioni finanziarie", ha ammesso il premier Pedro Passos Coelho.

I commenti del commissario Ue e del governo italiano

Per il commissario ai Trasporti Siim Kallas il progetto approvato rappresenta “il cuore del sistema dei trasporti europeo”. Spetterà ora al Parlamento Europeo l’approvazione definitiva, che dovrebbe arrivare entro metà 2013. Il governo italiano è soddisfatto. "Abbiamo ottenuto quattro progetti su dieci", afferma il viceministro delle Infrastrutture Mario Ciaccia, aggiungendo di essere "assolutamente convinto che, per la Torino-Lione, i problemi sul territorio saranno pienamente risolti, perché non possiamo permettere che l'Italia venga tagliata fuori dalle grandi reti". Ciaccia ha assicurato che lavorerà per inserire nel piano UE anche i porti di Cagliari e di Augusta.

L'importanza del piano e i costi

I trasporti sono fondamentali per l'efficienza dell'economia europea. Si prevede che il trasporto merci aumenterà dell'80% entro il 2050. Il trasporto passeggeri è invece destinato a crescere più del 50%.
Si stima che il costo dell'attuazione della prima fase di finanziamento per la rete centrale nel periodo 2014-2020 sarà di 250 miliardi. La rete centrale dovrà essere completata entro il 2030. Il nuovo meccanismo finanziario stanzia 31,7 miliardi di euro per l'infrastruttura dei trasporti per il prossimo periodo finanziario (2012-2020). L'80% di questa somma sarà destinata ai progetti prioritari della rete centrale lungo i 10 corridoi da realizzare in quella rete. Saranno disponibili finanziamenti anche per un numero limitato di progetti riguardanti altri tratti che rappresentano un elevato valore aggiunto europeo per la rete centrale. Il sostegno andrà anche al finanziamento di progetti orizzontali di contenuto informatico come SESAR (la dimensione tecnologica del sistema di gestione del traffico aereo del cielo unico europeo) e ERTMS (il sistema europeo di gestione del traffico ferroviario che dovrà essere utilizzato in tutti i grandi corridoi).
Il principio fondamentale è che tutti i paesi traggono benefici dall'accesso ad una solida rete centrale europea dei trasporti, che consente la libera circolazione di persone e merci. Tutti i paesi europei saranno collegati alla rete. I progetti individuati come prioritari per il finanziamento dell'UE nel soddisfano i criteri della metodologia di appartenenza alla rete centrale, hanno un elevato valore aggiunto UE e sono maturi per essere realizzati fra il 2014 e il 2020. Spetterà agli Stati membri presentare alla Commissione proposte dettagliate, sulla base delle quali saranno assegnati i finanziamenti. Ciò dovrebbe avvenire entro i primi mesi del 2014.

I 10 corridoi e l'Italia

Sono dieci i corridoi della rete trans europea dei trasporti. Molti di questi tratti, in quattro corridoi su dieci, coinvolgono, in maniera diretta o indiretta, il territorio italiano.

Il corridoio numero 1 congiunge il Mar Baltico all'Adriatico e ha un particolare significato anche storico e politico, andando di fatto in parallelo con la vecchia "Cortina di ferro" dell'era della guerra fredda. Di fatto, si parte a Helsinki e si arriva a Ravenna, attraverso Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Italia, attraverso Udine, Venezia, Bologna e Ravenna. I porti italiani coinvolti sono quelli di Trieste, Venezia e Ravenna, attraverso interconnessioni e lo sviluppo di piattaforme intermodali.

Tra quelli che riguardano il territorio italiano c'è anche il 3, il Corridoio Mediterraneo, che parte da Algeciras, nella zona dello stretto di Gibilterra, e raggiunge Budapest attraversando la Spagna, la Francia, l'Italia e la Slovenia. È il corridoio della Lione-Torino, che prosegue attraverso Milano, Brescia, Venezia e Trieste. Studi di fattibilità riguardano anche la zona vicina al Po, passando per Mantova. I lavori di base del tunnel che collega il tratto sulle Alpi tra Italia e Francia dovrà partire entro il 2020, mentre entro il 2014 dovranno partire i lavori su diverse tratte del Nord-Est tra Brescia e Trieste. È compreso nel corridoio anche il tratto ferroviario tra Trieste e Divaca in Slovenia.

Il Corridoio 5 collegherà la Finlandia a Malta, passando per Danimarca, Germania, Austria e Italia, dove le tratte interessate coinvolgono, dal Brennero, Verona, Bologna, Roma, Napoli, Bari e – novità rispetto al passato – Palermo. Nel capoluogo siciliano sarà anche possibile realizzare connessioni tra il porto e l'entroterra.

L'ultimo corridoio di interesse diretto per il nostro Paese è il numero 6, da Genova a Rotterdam. Le direttrici di valico alpino sono due, attraverso Novara, il Sempione e il Loetschberg in Svizzera, e Milano e Gottardo. I lavori sui tratti italiani inizieranno entro il 2020. La Galleria del San Gottardo in Svizzera, la più lunga del mondo per il traffico ferroviario, sarà probabilmente aperta in anticipo rispetto alla scadenza prevista del 2017.

Tra gli elementi chiave dei progetti che riguardano l'Italia, la Commissione nella sua lunga lista ha evidenziato l'inclusione di quasi tutti gli assi maggiori che fanno parte della pianificazione italiana sui trasporti per il prossimo decennio, garantendo una copertura molto buona del territorio. È stata inclusa anche la tratta Napoli – Palermo, perché il capoluogo siciliano rispetta i criteri necessari per essere considerato un nodo a livello europeo. La Sicilia, inoltre, fornisce i collegamenti più diretti con Malta, dove termina il Corridoio 5. Sulla Torino – Lione, l'inclusione nella lista dei progetti si deve all'accordo tra Francia e Italia sulla condivisione dei costi e sulla soluzione dei problemi tecnici.

Gli altri corridoi

Gli altri corridoi della rete centrale, che non toccano direttamente il territorio italiano, sono il 2 da Varsavia all'Inghilterra, il 4 da Amburgo a Cipro, il 7 da Lisbona a Strasburgo, l'8 da Dublino a Bruxelles, il 9 da Amsterdam a Marsiglia e il 10 da Strasburgo alla foce del Danubio in Romania.

Mario Avagliano