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Briciole di pane

L'Italia punta sulla Nigeria

Nel Paese tra 20 anni il traffico container sarà cinque volte l'attuale

Roma, 23 novembre 2012 – A Badagry, in Nigeria, inizieranno a breve i lavori per un gigantesco porto, dai tratti marcatamente italiani. È stato infatti svelato il progetto per il più grande scalo dell'Africa Occidentale, con alle spalle un'ampia area di libero scambio. Nella realizzazione saranno coinvolte cinque società: Apm Terminals (Gruppo Maersk), Oando Plc, Macquarie, Terminal Investment Ltd e Orlean Invest West Africa. Le ultime due fanno capo rispettivamente a Gianluigi Aponte, numero uno di Msc—Mediterranean Shipping Company, e Gabriele Volpi, imprenditore ligure da 30 anni in Nigeria, dove ha fatto fortuna con le attività logistiche e portuali al servizio dell'industria petrolifera.
I lavori per il nuovo progetto di Badagry inizieranno tra pochi mesi e la prima tranche dell'opera sarà completata entro il 2016. Proprio Volpi, in occasione di un convegno organizzato dall'Autorità Portuale di La Spezia, ha svelato a MF Shipping & Logistica alcune caratteristiche del nuovo complesso portuale: «È un progetto da più di 5 miliardi di dollari, che trasformerà il waterfront di Badagry (a circa 60 chilometri da Lagos) in un porto all'avanguardia, che si estenderà su 1.000 ettari con 7 mila metri di banchine per container, rinfuse liquide (petrolio e prodotti raffinati), rinfuse secche, carichi rotabili e general cargo». Previsti grandi investimenti anche nel retroporto della futura Badagry Free Trade Zone, dove sorgeranno anche una raffineria e un'ampia area logistica con magazzini e stoccaggio merci.
Apm Terminals ha comunicato che nei prossimi 20 anni la movimentazione annuale di container in Nigeria salirà a 10 milioni di TEUs (oggi non si superano i 2 milioni) e per Volpi «già nei primi anni dopo l'apertura del nuovo porto i movimenti saliranno a circa 5 milioni di TEUs l'anno». Crede nel Continente nero anche il numero uno di Msc, Gianluigi Aponte, che in occasione della sua visita a La Spezia (dove investirà 200 milioni di euro, tramite Contship Italia, nell'ampliamento del terminal container) ha detto: «Quando ripartirà, l'economia Usa trainerà anche Africa, India e Cina».

Nicola Capuzzo (MF-Milano Finanza)