L'Ue fissa i target del 2020 per le stazioni di servizio a carburanti ecologici
Approvato il testo in commissione Trasporti dell'Europarlamento: "Puntiamo a una mobilità pulita"
Bruxelles, 26 novembre 2013 - L'Ue punta ad aumentare le stazioni di servizio attrezzate con combustibili ecologici. La commissione Trasporti del Parlamento europeo ha approvato la bozza di direttiva che chiede di fissare dei target per il 2020 per gli Stati membri per quanto riguarda i rifornitori di elettricità, idrogeno e gas naturale. Il progetto fa parte del più ampio piano per ridurre la dipendenza dal petrolio e aumentare l'utilizzo di combustibili alternativi, in modo da contribuire al raggiungimento della riduzione del 60% delle emissioni di gas serra dai trasporti entro il 2050.
“Il voto di oggi è un passo avanti importante verso un trasporto più pulito e più accessibile per i cittadini. Un obiettivo ambizioso ma realistico, che vogliamo raggiungere in piena collaborazione con i governi nazionali, gli enti locali e il settore privato che potrà così godere di un quadro giuridico certo che favorirà gli investimenti” ha dichiarato l'europarlamentare italiano Carlo Fidanza (Fratelli d'Italia) relatore del testo che ha ricevuto 30 sì, 7 no e nessuna astensione in commissione. Fidanza si è detto “particolarmente soddisfatto anche perché con il voto di oggi tuteliamo e valorizziamo la filiera del metano e il distretto produttivo dei connettori elettrici, due priorità per l'industria italiana”. Anche il vicepresidente della Commissione europea, Siim Kallas, responsabile dei Trasporti, è stato “molto soddisfatto del voto” che, ha affermato, “rafforza la nostra proposta, soprattutto per quanto riguarda la copertura minima infrastrutturale, le informazioni per i consumatori e gli aspetti legati all'innovazione”.
Secondo il testo gli Stati dovranno assicurare entro il 2020 un numero sufficiente di punti di rifornimento per l'idrogeno, a intervalli non superiori ai 300 chilometri, diversi punti di rifornimento di Gas naturale liquefatto (GNL), soprattutto per veicoli pesanti, all'interno delle strade della Ten-T, la rete dei trasporti transeuropea, a intervalli non superiori ai 400 chilometri, e un numero sufficiente di punti di rifornimento a metano ad intervalli massimi di 100 chilometri. Sarà previsto inoltre un numero minimo di punti di ricarica per veicoli elettrici, soprattutto nelle città, e l'Italia avrà un bel da fare visto che il suo obiettivo è di 72mila punti di ricarica, il secondo obiettivo più alto dell'intera Ue, inferiore solo a quello della Germania (86), ma superiore a quello di altri Paesi come Gran Bretagna (70mila), Francia (55mila) e Spagna (47mila). A livello nazionale poi i governi dovranno introdurre misure per stimolare l'adozione di combustibili alternativi, utilizzando anche alcuni finanziamenti di programmi dell'Ue come Orizzonte 2020, il Fondo di sviluppo regionale, i Fondo di coesione e il Connecting Europe.
Il testo fissa anche degli standard tecnici chiedendo l'introduzione dei connettori di “Tipo 2” per la ricarica elettrica dei veicoli aggiungendo che, dove necessario, questi debbono essere dotati di persiane di sicurezza supplementari. Per la ricarica veloce invece si dovrà usare la tecnologia “Combo 2”, anche se per un periodo transitorio che terminerà il primo gennaio 2019, si potranno usare anche connettori “CHAdeMO”.
La commissione Trasporti dell'Aula ha dato ora mandato a Fidanza di iniziare le negoziazioni con il Consiglio Ue, allo scopo di trovare un accordo finale con i governi del Ventotto entro la primavera prossima. “Sono ottimista – ha concluso Fidanza - anche se non mancano resistenze da parte dei governi, preoccupati per l'onere finanziario che potrebbe derivare da questa direttiva. Ma il nostro obiettivo è soprattutto quello di stimolare i privati a investire nei carburanti alternativi e mi auguro che si possa raggiungere un accordo quanto prima”.