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Briciole di pane

Nuovi servizi di mobilità, Autorità evidenza la necessità di regole chiare

Camanzi al Senato: "Fenomeno che soddisfa una nuova domanda di mobilità a costi sostenibili"

Torino, 21 dicembre 2015 - Passo in avanti importante sui controlli e sulle regole da applicare per i nuovi servizi di mobilità. Il Presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti, Andrea Camanzi, in audizione di fronte alla Commissione “Industria, Commercio e Turismo” del Senato sul Ddl concorrenza, ha infatti chiesto di regolare le piattaforme tecnologiche per la mobilità alla base di servizi come Uber o Blablacar, in quanto portatrici di valore aggiunto nuovo.


La richiesta arriva dopo che la stessa Autorità aveva già espresso un parere analogo lo scorso giugno evidenziando la necessità che il legislatore intervenisse sulla materia.
“Il nuovo fenomeno delle piattaforme e servizi tecnologici per la mobilità – ha spiegato Camanzi -, è questo insieme di servizi separati e diversi dal servizio finale di trasporto, una nuova figura capace di creare un nuovo mercato”. Il presidente della Autorità ha poi commentato che “chiunque può constatare che, replicando comportamenti ed interfacce-utente ampiamente in uso nei social network, le tecnologie touch-screen applicate a smartphone e tablet hanno cambiato profondamente le abitudini delle persone”.


Camanzi ha però sottolineato anche che le nuove piattaforme collegata alla mobilità sono “un fenomeno che soddisfa una nuova domanda di mobilità a costi sostenibili che non trova risposte nè nell’attuale trasporto pubblico di linea, nè nei contigui ma distinti mercati del servizio di taxi e di noleggio con conducente (Ncc): nella prospettiva del regolatore, riteniamo di interesse far emergere questo mercato e far sì che domanda e offerta di nuovi servizi di mobilità delle persone si incontrino in modo trasparente”.


L’Autorità tuttavia ha anche chiesto un “aggiornamento legislativo” della legge del 1992 di Taxi e Ncc. Per i taxi, in particolare, il presidente dell’Authority ha detto che sarebbe opportuno che potessero anche praticare sconti, esercitare in forma di impresa, avere più licenze, fronteggiare incrementi occasionali della domanda con turni flessibili e sviluppare nuovi servizi integrativi come l’uso collettivo dei taxi, oltre alla rimozione delle restrizioni con cui cooperative e consorzi vietano ai propri aderenti di acquisire le corse da altre centrali radio-taxi.

Andrea Zaghi