Oman: Il viadotto di Wadi Adai è tutto made in Italy

Roma, 29 gennaio 2013 - E' tutto made in Italy il viadotto di Wadi Adai inaugurato oggi a Mascate, Oman. Infatti, lo svincolo autostradale, si legge in una nota, e' di costruzione interamente italiana, "dalla progettazione all'installazione, fino ai macchinari e ai materiali da costruzione, una delle piu' imponenti opere di ingegneria pubblica realizzata nel Sultanato dell'Oman". Un opera, questa, "unica nel suo genere in Medioriente", sottolinea l'ingegnere Salvatore Simonetti, Ad e partner della Federici Stirling Batco, la societa' che ha eseguito il progetto, appaltato due anni fa dalla Municipalita' di Mascate con un contratto da circa 60 milioni di dollari.
Il viadotto, prosegue Simonetti, "e' stato realizzato con l'innovativa tecnologia del carro di varo, che consente la messa in posa di travi prefabbricate, senza incidere sul traffico esistente e riducendo al minimo l'impatto ambientale". L'opera, spiega la nota, consiste di due viadotti: "uno da 343 metri a doppia carreggiata, inaugurato questa mattina, l'altro da 297 metri a carreggiata singola, che sara' aperto al traffico tra circa tre mesi". Quanto ai materiali, sono made in Italy "anche le travi, realizzate dalla Scl Costruzioni e Montaggi srl di Verona, che ha fornito circa 3.700 tonnellate di acciaio speciale Corten, ad alta resistenza alla corrosione, arrivato da La Spezia al porto di Mascate in 66 containers". Tutte le travi "sono state fabbricate, remontate e collaudate nel nostro stabilimento di Verona - spiega il presidente e direttore generale della Scl, l'ingegnere Giulio Lorenzi - e poi spedite ed installate in Oman in meno di 90 giorni".
"Sono italiani anche la maggior parte dei macchinari e dei materiali da fabbricazione, tra cui gli apparecchi di appoggi ponti e i dispositivi antisismici, per un valore complessivo delle forniture italiane utilizzate nel cantiere di Wadi Adai pari a circa 20 milioni di euro". Inoltre, sono "circa 600 gli impiegati e le maestranze impegnate nel progetto, assistiti da 30 ingegneri e tecnici specializzati italiani, supervisionati dall'ingegner Lorenzo Nicolai, direttore generale di Renardet Oman, parte dell'italiano gruppo Bonifica spa, al quale e' stata affidata la direzione dei lavori".
Ieri l'ambasciatore italiano a Mascate, Paola Amadei, che si e' detta "orgogliosa", ha visitato il sito, sottolineando "le grandi opportunita' che l'Oman offre non solo ai colossi delle grandi opere". Questo progetto, ha commentato l'ambasciatore, "e' una testimonianza delle eccellenti capacita' tecniche ed imprenditoriali di aziende anche di piccole e medie dimensioni, che sono state capaci di affermarsi con successo sui mercati esteri, contribuendo a rafforzare il concetto di Made in Italy come garanzia di qualita'".