Panama, Salini e Sacyr vogliono il canale
Pietro Salini a Madrid con Manrique, Sacyr, per sbloccare la situazione

Roma, 14 gennaio 2014 – Rischia di bloccarsi del tutto la costruzione del canale di Panama. I lavori per il raddoppio della lingua di mare, avviati nel marzo 2010 e giunti alla metà dell’opera, si fermeranno il 20 gennaio prossimo se non si troverà un accordo tra Sacyr-Salini Impregilo e il governo di Panama.
Oggetto della contesa è l’extracosto dell’opera per problemi geologici (1,6 miliardi di dollari) che il consorzio italo-spagnolo ha rivendicato sul contratto siglato nel 2009 e che l'Autorità del Canale non vuole riconoscere. Nei giorni scorsi sembrava che una posizione conciliante fosse stata raggiunta, con l’Autorità che apriva all'ipotesi di suddividere il rincaro con i costruttori. Ma ancora nessuna ufficializzazione è arrivata.
Tornano così sul piede di guerra il patron Impregilo Pietro Salini e il presidente di Sacyr, Manuel Manrique, che dalle pagine del quotidiano spagnolo Expansión ha fatto sapere che "aspettiamo presto una soluzione" e che "non sono contemplati altri scenari diversi dall’accordo".
Il nuovo Canale avrebbe dovuto essere terminato per il 2014. Se le negoziazioni avranno buon fine, Manrique ha assicurato “termineremo le opere nel 2015”.