Polonia: strade e ferrovie, Varsavia in corsa contro il tempo
Roma, 11 aprile 2012 - Varsavia prende di petto quello che forse resta il principale punto debole del suo sistema-Paese, i collegamenti infrastrutturali: la sfida è dotarsi di un sistema di trasporti all'altezza delle economie avanzate. Un compito non facile in questa fase nemmeno per la Polonia. Unico Paese dell'area Ocse a superare indenne la grande crisi del 2008-2010, Varsavia si conferma a prova di recessione preparandosi a chiudere il 2012 con un Pil in aumento del 2,5%. Una crescita però molto frenata rispetto al 2011, quando la ricchezza nazionale è avanzata del 4,3%. Il rallentamento complica l'impegno assunto dal Governo di tagliare deficit e debito pubblico per soddisfare i criteri necessari- non da ultimo - a entrare nel club della moneta unica nei prossimi anni. La capacità di spesa dello Stato per le opere pubbliche non potrà pertanto essere all'altezza del compito di modernizzare strade e ferrovie.
La settimana scorsa, l'authority per la rete stradale ha dovuto chiedere un prestito da 670 milioni di euro alla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo per poter ultimare progetti già in costruzione, richiesta insolita visto che in genere i finanziamenti si trovano prima di aprire i cantieri, ma che sembra determinata dalle difficoltà di bilancio dell'ente.
L'Esecutivo non ha però intenzione di farsi frenare da queste difficoltà e lascia sempre più spazio al contributo dei capitali privati. Gli stessi che l'anno scorso hanno consentito di costruire 170 chilometri di autostrade con un investimento di 2,4 miliardi di euro. E quest'anno saranno lanciate gare per realizzare altri 200 chilometri. In tutto, sono in costruzione o ristrutturazione 1.358 chilometri di strade. Un mercato che ha attratto alcune aziende europee, come il consorzio austriaco Alpine, che sta realizzando 20 km di autostrada tra la Polonia e la Repubblica ceca, o la società di consulenza e progettazione inglese Wyg, che si è appena aggiudicata lo studio per la realizzazione di un anello stradale attorno a Konskie.
Lasciato in uno stato di semi abbandono durante l'era sovietica, anche dopo la caduta del comunismo il sistema viario polacco ha continuato ad accumulare ritardi (è il più pericoloso della Ue per numero di decessi, secondo un recente rapporto della Commissione), tanto che l'autostrada tra Berlino e Varsavia deve ancora essere completata, a 22 anni dal crollo del regime. Una vicenda tormentata, quella della A2: l'anno scorso i cinesi della Covec, che a prezzi stracciati avevano strappato a diversi concorrenti europei il contratto per la costruzione di 50 km dell'autostrada, si sono ritirati dal consorzio dopo aver interrotto i pagamenti ai subfornitori polacchi; ora è corsa contro il tempo per aprire al traffico l'A2 parzialmente a maggio, appena in tempo per gli Europei di calcio in programma a giugno. Per l'apertura completa si dovrà attendere ancora qualche mese, ma intanto l'A2 ha colpito ancora: Dss, un altro dei gruppi coinvolti nella costruzione, ha dichiarato bancarotta nei giorni scorsi a Varsavia.
Oltre al sistema stradale, la Polonia ha messo al centro delle proprie strategie di sviluppo anche quello ferroviario. Nel 2011, i cantieri aperti hanno raggiunto un valore di 750 milioni di euro, secondo uno studio di Pmr. Una crescita del 23% rispetto al 2010 (quando era aumentato del 34%, archiviando la flessione registrata nel 2009). Il settore ha più che triplicato il suo valore rispetto al 2005 e crescerà ancora nei prossimi due anni. I progetti più importanti sono quelli relativi a tre corridoi: il collegamento tra Varsavia e Danzica, che sarà concluso intorno alla primavera del 2014; la linea Rzeszow-Cracovia-Katowice-Zabrze, che sarà quasi completamente ultimato all'inizio dell'anno successivo; il potenziamento della tratta Varsavia-Lodz, previsto per la primavera del 2015. Trattandosi di progetti cofinanziati dall'Unione europea, la scadenza ultima (per tutti la fine del 2015) dovrà essere rispettata, pena la perdita dei 2,3 miliardi di fondi Ue complessivi. Tra il 2(312 e il 2013 saranno avviati altri progetti cofinanziati da Bruxelles, anche se di portata minore. Con questi si chiuderà la fase-uno dell'ammodernamento del sistema ferroviario, aprendo la strada alla fase successiva, il piano d'investimenti 2014-2020, ancora più ricco dell'attuale. In tutto, si parla di progetti dal valore aggregato di oltre 7,3 miliardi di euro. Gli appalti più importanti riguarderanno la linea Lublino-Otwock e nelle regioni occidentali del Paese, i collegamenti attorno a Poznan e Varsavia, le principali aree industriali della Polonia. Qui però, potrebbe verificarsi qualche slittamento sulle date.
Altri investimenti stanno arrivando e arriveranno nella rete aeroportuale. Lo scalo di Varsavia è stato potenziato, ed è in fase di costruzione il collegamento ferroviario con la capitale.