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Briciole di pane

Sicurezza stradale, l'Italia non è un Paese per pedoni (ancora di più se sono vecchi)

Secondo i dati diffusi dall'Asaps, il 15% di tutte le vittime della strada

Roma, 6 maggio 2013 - Allarme pedoni sulle strade. Nella giornata europea della sicurezza stradale, che si è celebrata ieri, Siim Kallas, vicepresidente della Commissione Ue e responsabile per i trasporti, ha dichiarato: "Rispetto al resto del mondo, l'Unione europea vanta eccellenti risultati in materia di sicurezza stradale. Tuttavia, ogni vittima della strada è una vittima di troppo e nelle aree urbane pedoni e ciclisti sono gli utenti più a rischio. Peraltro, questo tipo di rischi è destinato probabilmente ad aumentare, anziché diminuire, parallelamente all'aumento costante del traffico nelle nostre città sempre più estese. È per questo motivo che vogliamo affrontare questo problema in modo proattivo, in occasione della giornata europea della sicurezza stradale e della settimana mondiale per la sicurezza stradale promossa dalle Nazioni Unite".

I dati europei

"Delle 30 mila persone uccise sulle strade europee ogni anno (28 mila nel 2012), in media il 21% è costituito da pedoni, il 7% da ciclisti e il 18% da conducenti di motocicli e ciclomotori ed è nelle aree urbane che il 70% dei pedoni perde la vita. Desta preoccupazione il fatto che, negli ultimi 10 anni, il numero dei pedoni deceduti a causa di incidenti stradali non sia diminuito nella stessa misura del numero complessivo delle vittime della strada: quasi la metà di tutti gli incidenti stradali mortali coinvolge un pedone o un ciclista", ha spiegato Kallas. Che poi ha aggiunto: "Nelle aree urbane la mancanza di piste ciclabili, l'elevata velocità dei veicoli e i comportamenti pericolosi degli utenti della strada costituiscono, altresì, un rischio per pedoni e ciclisti. Le responsabilità sono condivise: pedoni, ciclisti e automobilisti devono tutti contribuire alla sicurezza stradale con una condotta responsabile e rispettosa".

I dati dell'Italia

Il 15% di tutte le vittime della strada in Italia sono pedoni. E di questi, ben il 62,5% (368 su 589 nel solo 2011) ha superato i 65 anni. Sono i dati diffusi proprio ieri dall'Asaps, Associazione amici sostenitori polizia stradale, secondo cui il nostro "non è un Paese per vecchi nemmeno sulla strada": a perdere la vita sono 29,7 pedoni ultrasessantacinquenni ogni milione di abitanti della stessa fascia d'età (poco più di 12 milioni) contro i 4,7 pedoni vittime di investimento ogni milione di abitanti al di sotto dei 65 anni (circa 47 milioni). I pedoni morti sono 6,73 ogni milione di abitanti nella fascia di età tra 50 a 59 anni e 12,83 ogni milione di abitanti nella fascia d'età da 60 a 64 ma il tragico record spetta alla fascia da 80 a 89 anni con 53,56 pedoni vittime di investimento ogni milione di abitanti.

Le proposte dell'Ue

"La Commissione Ue - ha detto Kallas - sta elaborando numerose misure legate, nello specifico, alla sicurezza degli utenti della strada vulnerabili e alla sicurezza stradale nelle aree urbane, tra cui:

- la proposta di nuove norme dell'Unione europea per la progettazione di cabine di mezzi pesanti dal profilo aerodinamico, con un migliore campo di visibilità per il conducente e provviste di una zona deformabile sulla parte anteriore, che contribuiscano a salvare, ogni anno, tra 300 e 500 vite di utenti della strada vulnerabili, quali pedoni e ciclisti;

- l'imminente pacchetto per la mobilità urbana contenente disposizioni per una pianificazione sicura e sostenibile dei trasporti urbani;

- l'iniziativa 'Civitas', grazie alla quale le città sperimentano misure innovative per una mobilità urbana più sostenibile e più sicura per gli utenti vulnerabili);

- una maggiore diffusione delle moderne tecnologie e dei sistemi di sicurezza dei veicoli, come i dispositivi di rilevamento di pedoni e di frenata di emergenza;

- la nuova iniziativa relativa alle lesioni gravi a seguito di incidenti stradali;

- le azioni volte a sensibilizzare i cittadini, per esempio la Carta della sicurezza stradale".

Le proposte dell'Asaps per l'Italia

Diverse le proposte per prevenire queste morti. Secondo gli svizzeri in primo luogo sono da adottare provvedimenti riguardanti la tecnica del traffico, che offre tutta una serie di possibilità per migliorare la sicurezza dei passaggi pedonali, tra cui la costruzione di isole spartitraffico centrali. La ricerca internazionale dell'incidentalità consiglia anche di segnalare in modo più evidente la fine del diritto di precedenza per gli automobilisti, ad esempio con dei triangolini. Secondariamente si propone di sfruttare le opportunità che a breve offriranno i sistemi di assistenza alla guida per ridurre il numero e la gravità degli incidenti con pedone. Infine, introdurre misure che attraverso un allenamento o una terapia specifici compensino la diminuzione del rendimento fisico e mentale degli anziani.

A queste misure, secondo l'Asaps, si dovrebbe aggiungere una segnaletica stradale orizzontale, spesso invisibile per i visivamente normodotati, verticale e luminosa adeguata alle situazioni di più spiccato rischio, campagne informative, e infine - conclude Giordano Biserni, Presidente Asaps - "serve un ingrediente sconosciuto nel nostro Paese, il rispetto per il pedone, specie se anziano".

Mario Avagliano