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Briciole di pane

Sulle strade dell'Europa dei 28

Dal 1 luglio 2013 l'Unione Europea si è arricchita di un nuovo Stato membro e delle infrastrutture che porta in dote

II titolo richiama volutamente quelli degli articoli apparsi su "S&A" n. 45 e n. 62, in occasione dei precedenti allargamenti dell'Unione, cui si rimanda fin d'ora per eventuali confronti. Fino al 30 Giugno 2013, i Paesi membri erano Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia. Germania, Grecia. Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo. Regno Unito. Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia. Slovenia. Spagna, Svezia e Ungheria.
A questi, il giorno successivo si é aggiunta la Croazia.
 

Eurolandia è quindi passata da 4.323.207 km2 a 4.379.801 km2, con un aumento della superficie del 1,3% circa, mentre la popolazione conta ora 4,4 milioni di abitanti in piú. Si noti che i valori delle superfici variano da fonte a fonte, a seconda che ti considerino o mano le acque Interne ecc.; Malta resta comunque il piú piccolo Paese membro, mentre Francia e Spagna da sole coprono un quarto del territorio dell'Unione.
E’ interessante anche in questa occasione analizzare cosa questo ulteriore “allargamento a Est" abbia portato in dote in termini di infrastrutture trasportistiche, quelle che interessano più da vicino il nostro settore. Premesso che i dati aggregati comuni a tutte le Nazioni sono, nella migliore delle ipotesi, riferiti a due anni or sono, si possono comunque fare alcune considerazioni (Tabelle fonti: UE-Eurostat, UIC, UNECE, The World's longest tunnel page).

 

Le ferrovie
Nell'ultimo quarto di secolo l'Europa ha perso oltre 20.000 km di linee ferroviarie, anche se dal 2005 è in atto una leggera inversione di tendenza, imputabile soprattutto all'incremento della rete AV. Dall'inizio del secolo sono comunque in trend negativo esattamente la metà degli Stati membri.
Su "S&A" n. 62 si era evidenziato che i maggiori decrementi della rete ferroviaria si erano avuti in Portogallo e In Belgio: in entrambi gli Stati la tendenza è tuttora negativa, anche se è doveroso segnalare che dal 2009 la rete belga si è arricchita di 72 km di linea ad Alta velocità, e che il progetto del Liefkenshoekspoorverbinding (si veda "S&A" n. 95) porterà in dote ulteriori 16 km dal 2014. Malta e Cipro continuano a essere gli unici Paesi membri privi di rete ferroviaria.
Le reti francesi e tedesche, sebbene queste ultime abbiano perso oltre 8.000 km di linee dal 1995, restano le più estese dell'Unione (insieme costituiscono poco meno del 30% delta rete ferroviaria della UE-28), con Polonia e Italia nelle posizioni di rincalzo, mentre analizzando la densità territoriale, si scopre che solo tre Paesi (Repubblica Ceca, Belgio e Lussemburgo) riescono a superare i 100 km di rete ogni 1.000 km2 di territorio.
Dall'analisi del rapporto tra chilometri di linee e numero di abitanti, Svezia e Finlandia - che occupano le ultime posizioni nel rapporto rete/territorio -, balzano ai primi posti rispettivamente con 118,2 e 110,1 km di linee ogni 100.000 abitanti. Degni di nota anche i valori della Lettonia (91,3 km) e nuovamente della Repubblica Ceca (90,1 km). La Grecia figura nelle ultime posizioni sia nei rapporto rete/territorio, sia in quello rete/numero di abitanti, ma tali valori sono ascrivibili all'orografia e, soprattutto, all'elevato numero di isole che compongono il suo territorio.
Dai dati pubblicati, quantunque non attualizzati, si può notare che dal 1 Luglio, la rete ferroviaria di Eurolandia si è arricchita di ulteriori 2.722 km, dei quali però solo 984 elettrificati. Per quanto concerne le rete ad Alta Velocità/Alta Capacità, non presente nel nuovo Paese membro, nel 2010 si è avuto l'atteso sorpasso alla Francia da parte della Spagna, che vanta ora la maggior estesa di linee AV/AC della UE-28 (2.515 km su dl un totale di 7.343).
Sia nel rapporto di chilometri di ferrovie per 100.000 abitanti, sia per quanto riguarda il rapporto dei km di ferrovie ogni 1.000 km2, la rete croata si situa ben al di sotto della media europea, abbassandone conseguentemente i valori complessivi. Una considerazione sulle infrastrutture ferroviarie acquisite deve tener conto, per motivi di inquinamento e di fatiscenza delle linee, anche della percentuale di tratti elettrificati. Mentre l'Europa dei 27 aveva una percentuale di tratte elettrificate del 53.2% (comunque superiore di tre punti percentuali rispetto al 2006), in Croazia tale valore scende al 36,1%. stabilizzando il valore della UE-28 al 52,9%.
La percentuale di linee elettrificate raggiunge i massimi valori in Lussemburgo (95,3%), in Belgio (84,5%) e in Bulgaria (72,5%), mentre l'Italia si attesta in una dignitosa quinta posizione (71.1 %).
Una nota positiva riguarda lo scartamento dei binari. La rete ferroviaria croata adotta lo scartamento standard di 1.435 mm (tuttora quello utilizzato da George Stephenson, che prese come riferimento la larghezza delle tracce delle carrozze che passavano di fronte alta sua abitazione), circostanza senza dubbio favorevole per i collegamenti transfrontalieri.
L'Unione è purtroppo ancora molto eterogenea da questo punto di vista, essendo presenti scartamenti da 1.520 mm (nei tre Paesi baltici), di 1.600 mm (IRL), 1.000 e 1.668 mm (P), e 1.524 mm (FIN).
Alcune Nazioni, oltre a un ammodernamento ai 1.435 mm standard, presentano inoltre ancora linee principali con scartamenti differenti: è il caso della Grecia (600 e 1.000 mm), della Spagna (1.000 e 1.668 mm), della Francia (1.000 mm) e del Regno Unito (1.600 mm nell'Irlanda del Nord). Nei Paesi in cui sono presenti, comunque, le linee AV/AC sono realizzate con il medesimo scartamento.

 

Le strade
La definizione delle tipologie stradali varia da nazione a nazione, e non è quindi facile ricavare dati omogenei confrontabili. A tale proposito, si vedano per esempio gli articoli di confronto tra l'Italia e i principali Paesi europei apparsi su "S&A" n. 93, 94, 96.
Le stesse fonti non sempre concordano, per esempio, nel considerare o meno come autostrade anche le superstrade, e non sempre è presente una diversificazione tra strade secondarie e altre strade.
Inoltre, non sempre le sezioni a pedaggio sono autostradali (e viceversa), e alcune Nazioni adottano il sistema di pagamento del pedaggio tramite “vignette" (Austria, Bulgaria, Rep. Ceca. Romania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria) o "multilane free flow", talora per i soli mezzi pesanti.
Le strade europee sottoposte a pedaggio si estendono por circa 72.000 km, il 60% dei quali attrezzati di sistemi di tele pedaggio e il 40% coperti da vignette; dal 2009 è in vigore la Direttiva per la realizzazione dell'interoperabilità dei vari sistemi di pedaggio, che si prevede possa essere realizzata entro il 2016-2017 (si veda "S&A" n. 96).
La più estesa rete a pedaggio é tuttora quella della Francia, sempre seguita da quella italiana e spagnola. La Germania riscuote il pedaggio per i soli mezzi pesanti su circa 14.000 km di strade. In Belgio la riscossione del pedaggio avviene per il solo tunnel Liefkenshoek, nei Paesi Bassi per i subalvei della Westerschelde (si veda "S&A" n. 38) e del Dortse Kil, mentre Svezia e Danimarca si dividono il pedaggio per il transito sull'Øresund link.
In Croazia, oltre alle autostrade, sono a pedaggio il tunnel Ucka e il ponte dell'isola di Veglia.
Tra l'inizio del 2007, anno del precedente allargamento delI'UE, e la fine del 2010 (ultimi dati omogenei di riferimento), la rete autostradale europea è stata incrementata di oltre 4,000 km, di cui più della metà da ascriversi alla sola Spagna (+2.189 km), che primeggia ora con 14.262 km. Notevoli incrementi anche per le rete irlandese (+630 km), francese (+544 km) e ungherese (+320 km).
Qualcosa si è mosso anche in Italia, grazie alla realizzazione del Passante di Mestre, all'apertura dei primi tratti della A33 (si veda "S&A" n. 63 e 64), al completamento della A5 e della A28 e al prolungamento della A18 (si veda "S&A" n. 78). Più recentemente la nostra rete si è arricchita di ulteriori nuovi tratti (A33, A31, A21dir), ma il rapporto chilometri di autostrade ogni 100.000 abitanti mostra un valore di 11,0, al di sotto anche della nuova media europea dell'UE-28 (13,9). Valore che tuttavia aumenterà con l'entrata in esercizio delle autostrade di ultima generazione (per esempio, quelle legate a Expo 2015).
La Croazia ha portato in dote poco più di 29.000 km di strade: di queste, 1.200 km sono autostrade, estesa che rende i rapporti rispetto al numero di abitanti e all'estensione territoriale superiori alla media europea.
II Benelux resta in assoluto la zona con la maggior densità di autostrade rispetto al territorio, prevalentemente pianeggiante, la Francia ha da tempo superato il tetto del milione di chilometri di strade, mentre gli altri gradini di questo podio sull'estensione stradale, secondo i dati disponibili, sono occupati dalla Spagna e dalla Germania. Infine, restano quattro i Paesi con guida a destra (Regno Unito, Irlanda, Cipro e Malta).

 

Le altre infrastrutture
Per quanto riguarda le reti navigabili interne (non percorse cioè da navigazione marittima) le maggiori estensioni sono appannaggio dei Paesi Bassi, della Francia, della Germania e, soprattutto, della Finlandia, che non a caso è chiamata il "Paese dei mille laghi".
Rispetto alle dimensioni, come ci si potrebbe aspettare, è il Paese delle grandi dighe ad avere la massima densità rispetto al territorio. Francia e Regno Unito hanno inoltre il curioso primato, a livello mondiale, delle gallerie ad uso della navigazione interna: sui canali navigabili del Regno Unito sono infatti presenti 38 km di tunnel, mentre in Francia la lunghezza totale dl queste infrastrutture supera i 36 km.
Malgrado la configurazione orografica, anche l'Italia ha una discreta rete, grazie soprattutto alla navigazione lacuale lombarda, al Po e alla laguna veneta.
La Croazia è dotata di una rete navigabile interna, la cui estesa (805 km) la pone in decima posizione all'interno della UE; una posizione in più rispetto all'estensione della rete degli oleodotti.
Alla voce aeroporti, sono stati elencati come "principali" quelli con un numero di passeggeri superiore a 100.000/anno. Si nota che tali infrastrutture sono situate in Paesi con un'alta percentuale di isole, spesso a vocazione turistica (Grecia, Spagna, Italia e, ovviamente, Regno Unito), mentre in altri casi il numero di aeroporti è legato all'estensione territoriale (Finlandia, Svezia, Germania e nuovamente Italia e Spagna). La Francia, anche grazie ai possedimenti d'Oltremare, supera di gran lunga tutti gli altri Paesi con 48 aeroporti con traffico superiore al 100.000 persone/anno. Cinque gli aeroporti principali portati in dote dal nuovo Paese (Pola, Spalato, Zagabria, Zara e Dubrovnik).

 

Le infrastrutture da record
Diamo ora un breve sguardo al record infrastrutturali all'interno della UE-28. Per quanti riguarda le gallerie stradali, l'Austria detiene sempre i record del tunnel più lungo (Arlberg, 15.516 m) e di quello situato a maggior altitudine (Tiefenbach, 2.829 m slm), mentre per le gallerie a doppio fornice il primato è ancora dell'italico traforo del Gran Sasso (2x 10.175 m). Essendo la Norvegia fuori classifica, il Westerschelde (nei Paesi Bassi) risulta essere il più lungo (2x8.650 m) e il più profondo (-65 m) tunnel subalveo della UE.
L'Italia, con 3.780 gallerie per un'estensione totale di 2.100 km (comprese le seconde canne), resta in assoluto la Nazione più traforata, seconda al mondo alla sola Cina.
La Croazia porta in dote una quindicina di tunnel >1 km, tra cui spiccano quelli di Mala Kapela, Sveti Rok e Ucka, tutti con estese superiori ai 5.000 m.
In campo ferroviario il primato è tuttora appannaggio del Tunnel sotto la Manica (50.450 m), in attesa del completamento del traforo di base del Brennero.
Tra i viadotti stradali, colleziona tutti i record di altezza (impalcato, pile e piloni) quello di Millau (F), mentre sono quotati al Belpaese i primati per la lunghezza: grazie al viadotto Coltano, sulla A12 (9.619 m), in ambito autostradale e al viadotto Modena (7.125 m) in quello ferroviario.
E’ italiano anche il record per il viadotto ferroviario più alto della UE: l'impalcato del ponte di Santa Giustina, sulla linea Trento-Malé, si staglia a 145 m di altezza.
Un primato che sarà perso in un prossimo futuro. quando il Montenegro entrerà a far parte dell'Unione Europea. Il viadotto Mala Rijeka, sulla linea Belgrado-Bar nei pressi di Podgorica, si erge infatti a 198 m dal sottostante omonimo Piccolo Fiume.
II più alto viadotto croato (Limska Draga), infine, raggiunge un'altezza di 125 m.
 

Eugenio A. Merzagora (Strade e Autostrade)