Ten-T, gli Stati sottoscrivono il primo compromesso col Parlamento europeo
I rappresentanti dei Paesi hanno dato il via libera alle linee guida per la nuova rete transeuropea
Bruxelles, 13 giugno 2013 - Il compromesso raggiunto tra Parlamento europeo e Consiglio Ue sulla nuova strategia per lo sviluppo della rete transeuropea integrata dei trasporti (Ten-T) è stato ieri formalmente sottoscritto dai rappresentanti permanenti degli Stati membri.
Lo scopo del progetto è quello di sostituire le attuali linee guida adottate nel 1996, modificata nel 2004 e aggiornato nel 2010.
Nello specifico il compromesso stabilisce i requisiti per la gestione dell'infrastruttura e le priorità per lo sviluppo della rete Ten-T, rete che coprirà tutti gli Stati membri le regioni, nonché tutte le modalità di trasporto. La scadenza vincolante che si sono dati i Paesi è al 2030 per il completamento della rete centrale mentre il 2050 è il termine auspicato per la rete globale. Il testo servirà come quadro di riferimento per individuare i progetti di interesse comune allo scopo di lavorare per colmare i collegamenti mancanti, soprattutto a livello transfrontaliero, e le disparità tra le infrastrutture delle diverse nazioni. I relatori hanno anche immaginato di fare una stima delle emissioni di gas serra, per una valutazione degli impatti ambientali del progetto.
Essenziale nel compromesso è il concetto di corridoi come strumento principale per la realizzazione della rete centrale garantendo però il coordinamento con quelli già esistenti e utilizzati principalmente per il trasporto di merci. Questi corridoi avranno carattere multimodale e una attenzione particolare sarà data alle autostrade del mare. Per fare in modo che lo sviluppo di queste infrastrutture avvenga nel rispetto delle esigente degli Stati e dei territori verrà costituito anche un Corridor Forum come organo consultivo, il testo parla esplicitamente di coinvolgere soggetti pubblici e privati compresi gli enti locali e regionali e la società civile locale, nella pianificazione e realizzazione di progetti.
Il voto finale del Parlamento è atteso nei prossimi mesi, e subito dopo in Consiglio Ue ci sarà il parere definitivo dello Stati.