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Briciole di pane

Torino-Lione, l'Italia conferma l'opera, ma la Francia chiede un nuovo Trattato

Il ministro Passera: "Il progetto è totalmente confermato da parte nostra come da parte del Governo francese"

Torino, 13 luglio 2012 - Sulla Nuova Linea Torino Lione (NLTL), dopo la bufera scatenata dal quotidiano le Figaro sui dubbi della Francia relativamente alla fattibilità dell’opera, il Governo italiano conferma la volontà di andare avanti, supportato anche dalla Commissione Ue e da Parigi che, tuttavia, pone delle precisazioni di non poco conto. “Il progetto della Torino-Lione – spiega infatti il Ministro per lo Sviluppo Economico e le Infrastrutture, Corrado Passera - è così importante ed è totalmente confermato da parte nostra come da parte del Governo francese. Ho parlato con il ministro dei Trasporti francese: non c'è in nessuna delle loro ipotesi - ha aggiunto - una modifica ai piani e gli impegni già presi”. Mentre Mario Ciaccia, viceministro alle Infrastrutture aggiunge: “Un’opera di questa importanza non credo che venga messa in discussione: è questa la mia opinione, ma penso che verrà confermata, non credo a un ripensamento della Francia”. Dello stesso avviso il Commissario Ue Antonio Tajani che, conversando con i giornalisti ha sottolineato: “Credo che si debba andare avanti sulle reti transeuropee a maggior ragione in una fase dove si mettono in campo i project bond: fermare le infrastrutture sarebbe un errore. Fermare le infrastrutture sarebbe un errore perché le infrastrutture - ha spiegato - vogliono dire lavoro, investimenti e produttività".

La Francia, tuttavia, ha fatto sapere che l’alta velocità Torino-Lione è naturalmente legata ad “accordi internazionali e a un trattato” e che i due Paesi hanno “messo la loro parola e ritornare su questa parola è fuori discussione”. Ma, secondo Parigi, per il progetto ora serve “un nuovo accordo che tenga conto dei finanziamenti disponibili, in particolare europei. L'accordo del 29 gennaio 2012” non è sufficiente, ha spiegato un portavoce del Ministero dei Trasporti. Sempre in Francia, però, è arrivata una “solenne richieste” di pronunciamento a favore dell’opera. “Chiedo solennemente al Governo di rispettare la parola della Francia a favore della Lione-Torino”: ha affermato infatti il presidente del Consiglio della regione Rhone-Alpes, Jean-Jack Queyranne. “Gli accordi internazionali – ha detto Queyranne - hanno permesso di portare la parte del contributo francese al 25% del costo totale del tunnel di base. Sarebbe incomprensibile che la Francia rinunci alla Lione-Torino, per cui sono già stati mobilitati 800 milioni di euro”. Secondo Queyranne, l'opera “creerà attivitò e occupazione, in un momento in cui il Governo come l'Unione europea sono alla ricerca di investimenti favorevoli alla crescita”.

La realizzazione della NLTL, quindi, se da una parte è più che confermata, dall’altra deve fare i conti, ancora una volta, con i costi e con la particolare congiuntura economica. La realizzazione “per fasi” così come già progettata in Italia – attraverso l’Osservatorio Valsusa presieduto da Mario Virano – si delinea anche per la Francia. L’Europa, dal canto suo, ha ancora sottolineato che i due Stati si sono impegnati nella realizzazione della NLTL ma che ulteriori finanziamenti europei sono molto difficili da concretizzare. Per Bruxelles, quello della NLTL “è anzitutto un progetto franco-italiano e i fondi devono arrivare soprattutto da Italia e Francia, il ruolo della Commissione europea può essere veramente modesto”, ha spiegato a questo proposito il Commissario ai Trasporti Siim Kallas, proprio di fronte alle perplessità parigine. Kallas ha poi spiegato che “se i Paesi membri ci danno molti più soldi per le infrastrutture per i trasporti, lo possiamo prendere in considerazione riferendosi alla richiesta Francese di avere più fondi Ue - ma non possiamo distribuire soldi che non abbiamo”. Il commissario ha comunque fatto sapere che Bruxelles ora “aspetta considerazioni concrete” da parte della Francia e poi “vedremo come adeguare le nostre politiche ai nuovi sviluppi”.

Andrea Zaghi

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