Traffico: la "mappa degli ingorghi"
Roma, 4 aprile 2014 - Il pendolare romano è il più infelice, stressato, nevrastenico, sfortunato d’Italia per le ore trascorse in auto in mezzo al traffico. Ogni anno passa più di novantatre ore in macchina per raggiungere il luogo di destinazione, quattro ore in più del collega di Palermo, che è la città più congestionata della Penisola, secondo l’Osservatorio sul traffico della TomTom Italy & Balkans.
La società olandese, leader mondiale di prodotti e servizi per la localizzazione e la navigazione, ha pubblicato la “mappa degli ingorghi” in Italia e nel mondo. La mappa è frutto di una ricerca che ha raccolto sei trilioni di informazioni, in maniera anonima, inviate dai navigatori di 161 città del mondo.
Dall’analisi emerge che la metropoli più trafficata d’Europa è Mosca, seguita dalla caotica Istanbul e da Varsavia. Palermo, con un indice di congestione del 39%, è al quinto posto della classifica e Roma, con un indice del 33%, è al settimo insieme a Parigi e Stoccarda. Nonostante il primato italiano di Palermo per congestione urbana, l’analisi evidenzia che il tempo che un'automobilista perde nel traffico ogni ora a Roma è di circa 41 minuti, mentre a Palermo è di 38 minuti. La differenza di 20 minuti l’Osservatorio la spiega con il fatto che le tratte percorse nelle capitale sono più lunghe di quelle percorse nella città siciliana.
In Italia il traffico però in questi ultimi anni è diminuito. Secondo la ricerca nel 2011 la classifica per le nostre città era peggiore: Palermo si trovava al quarto posto in Europa per congestione urbana, Roma al terzo, Milano al dodicesimo e Napoli al sedicesimo. Oggi Milano è scesa di otto posizioni e Napoli di sei. I manager della TomTom spiegano questa tendenza in parte con il rincaro dei prezzi della benzina, che ha costretto molti automobilisti a lasciare l’auto a casa, e in parte con l’introduzione in alcune città come Milano del pedaggio per entrare nei centri storici, che ha convinto molti a usare i mezzi pubblici. Marco Ponti, docente di Economia dei trasporti al Politecnico di Milano, ha quantificato questo calo: “Il traffico è diminuito del 7% negli anni della crisi. Le ore buttate in coda sono però ancora il prezzo da pagare”. Un costo caro valutato in circa 40 miliardi di euro dall’Automobile Club d’Italia. Un danno però non solo economico ma anche ambientale, dato che negli ingorghi le emissioni di gas diventano più inquinanti. L’Osservatorio sul traffico ha inoltre evidenziato le giornate più nere dell’anno. Roma il suo record l’ha raggiunto il 3 febbraio 2012 quando la neve si è abbattuta sulla capitale e il traffico è andato in tilt. Altri record nel mondo sono stati registrati nel 2010 a Pechino, dove si creò una coda di 100 chilometri, a San Paolo nel 2009 dove si sono registrate file di auto di oltre 180 chilometri e a Houston nel 2005 dove si sono avuti 159 chilometri di auto bloccate.
TomTom Congestion Index shows that Moscow is the Most Congested City