Turchia, Astaldi: firmato contratto con giapponesi per ponte Izmit
Ankara, 9 settembre 2011 - Per la costruzione del ponte sospeso tra più lunghi del mondo sul Golfo di Izmit, in Turchia, Astaldi ha firmato ieri ad Ankara, alla presenza dell'Ambasciatore d'Italia in Turchia, Gianpaolo Scarante, e del Ministro dei Trasporti turco, Binali Yildirim, un contratto con due società giapponesi ''Ihi'' e ''Itochu''. L’opera è inclusa nel grande progetto autostradale che collegherà Istanbul ad Izmir, sulla costa egea, il cui contratto per la concessione di realizzazione e successiva gestione dell’infrastruttura è stato aggiudicato l’anno scorso a consorzi costituiti da Astaldi con importanti aziende turche.
L’Ambasciatore italiano Scarante, che ha presenziato ieri alla firma del contratto, nel suo indirizzo di saluto, ha sottolineato l'importanza strategica che il settore delle infrastrutture e delle Grandi Opere riveste per le relazioni economico-commerciali tra Italia e Turchia. “Grazie alla condivisione di professionalità, tecnologie ed esperienze, il partenariato tra aziende italiane e turche nel settore delle infrastrutture rappresenta - ha dichiarato l’ambasciatore - il presente ed il futuro dell’eccellente collaborazione tra i due Paesi”. L’ambasciatore ha quindi ricordato le grandi commesse italo-turche per importanti progetti in Paesi terzi quali quelli relativi alla rete di metropolitana di Varsavia, al terminal internazionale dell’aeroporto di San Pietroburgo, e alla rete autostradale in Oman. In Turchia invece Scarante ha evidenziato il grande successo delle imprese italiane. Nel 2010 l’Italia è risultata infatti al primo posto nella lista dei Paesi che si sono aggiudicati il maggior valore di commesse pubbliche turche, un dato secondo l’ambasciatore che conferma la posizione di eccellenza del nostro Paese nel panorama economico turco. Inoltre, nei primi sette mesi del 2011 l’interscambio tra le due nazioni ha raggiunto i 13,3 miliardi di dollari (con un saldo positivo per l’Italia di oltre 3 miliardi di dollari), confermando l’Italia al quarto posto tra i partner commerciali di Ankara.