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Briciole di pane

Ue: Accordo finale sulla nuova direttiva appalti

Roma, 15 luglio 2013 - Parlamento e Consiglio europeo hanno trovato un compromesso su quasi tutti gli aspetti salienti della riforma degli appalti e delle concessioni, a cominciare dall'adozione del concetto di offerta economicamente più vantaggiosa, che dovrebbe evitare la prevalenza del criterio del massimo ribasso, restituendo peso alla qualità delle proposte in competizione.
Sostenibilità delle soluzioni, costi del ciclo di vita dei prodotti, innovazione e rispetto di parametri sociali e ambientali avranno maggiore rilevanza nella selezione dei fornitori delle pubbliche amministrazioni.


Il Consiglio avrebbe accettato anche l'introduzione di nuove misure contro i ribassi anomali, con le amministrazioni aggiudicatrici tenute a richiedere ulteriori chiarimenti sulle offerte. Rafforzate, rispetto alla proposta iniziale della Commissione, anche le misure per limitare il ricorso al subappalto.
Gli Stati membri potranno introdurre la corresponsabilità in solido delle imprese appaltatrici e subappaltatrici nei confronti della stazione appaltante (già in vigore in Italia, Spagna e Francia), affiancata da una garanzia, ai diversi livelli, di conformità con la normativa europea. Riconosciuto anche il principio del pagamento diretto delle aziende subappaltatrici.


Le eccezioni all'applicazione della direttiva per le imprese controllate da enti pubblici o per le joint venture pubblico-private sono state terreno di scontro aspro tra europarlamentari e governi nazionali, con un testo finale meno restrittivo di quello proposto dall'esecutivo. La Commissione esce sconfitta anche sull'istituzione di un'authority europea per la vigilanza sugli appalti — stralciata dal testo, che invece conferma il ruolo delle authority nazionali — e sull'introduzione del passaporto europeo delle imprese, che avrebbe dovuto facilitare la partecipazione delle imprese alle gare in tutta l'Unione.
Parlamento e Consiglio hanno convenuto che il nuovo documento sarebbe stato un adempimento burocratico inutile visto che simili strumenti esistono già a livello nazionale. Sarà sostituito dall'autocertificazione.

Più blande anche le norme sulla suddivisione in lotti degli appalti di valore superiore ai 500mila euro, proposte per facilitare la partecipazione delle piccole e medie imprese.


Le amministrazioni avranno la facoltà di ricorrere alla suddivisione in lotti ma dovranno motivare formalmente la loro scelta. Per quanto riguarda il passaggio alla gestione elettronica delle procedure d'appalto, i riferimenti inclusi nella riforma sono stati sviluppati e modificati con la nuova comunicazione della Commissione sulla strategia dell'Ue per raggiungere l'obiettivo della digitalizzazione obbligatoria di tutte le gare d'appalto entro il 30 giugno 2016. La prima tappa sarà l'introduzione, entro il 30 giugno 2014, dell'obbligo di digitalizzare la pubblicazione degli avvisi e dei documenti di gara. Le autorità centrali, entro la stessa data, saranno tenute ad adottare anche strumenti elettronici di presentazione delle offerte (e-bidding).

Alessandro Arona (Sole 24 Ore Edilizia e Territorio)