Ue, regole europee comuni per i controlli di sicurezza sui veicoli
Test ogni due anni e un database per lo scambio di informazioni tra i provvedimenti immaginati
Bruxelles, 7 giugno 2013 - L'Unione europea sta mettendo a punto nuove norme per migliorare la sicurezza delle nostre strade e la protezione dell'ambiente. Si tratta di tre atti legislativi, noti anche come il “Pacchetto controllo tecnico”, sui quali la commissione Trasporti del Parlamento di Bruxelles ha votato alcune modifiche rispetto alla proposta originaria dell'esecutivo comunitario.
I deputati hanno respinto in particolare due proposte: quella per rendere i controlli tecnici obbligatori per i motocicli, decisione che propongono sia lasciata agli Stati, e quella per introdurre un controllo tecnico periodico per i rimorchi leggeri, con una peso massimo di 2mila kg. Inoltre secondo l'Aula, i test dovranno essere previsti anche per i trattori gommati usati per il trasporto merci su strada, che abbiano una velocità massima superiore a 40 chilometri all'ora, ma non per quelli utilizzati per il lavoro agricolo.
Il provvedimento chiede anche l'introduzione di un sistema di classificazione del rischio che dovrebbe aiutare le autorità a indirizzare meglio i controlli dei veicoli facendo in modo che quelli prodotti dalle aziende meno 'virtuose', dal punto di vista dei propri controlli interni, vengano segnalati come maggiormente a rischio e quindi sottoposti a ispezioni mirate. Per quei veicoli poi ritenuti troppo pericolosi per la sicurezza stradale si richiederà la sospensione o addirittura, in casi più gravi, la cancellazione dai registri della circolazione.
Secondo la liberale estone Vilja Savisaar-Toomast, una dei tre relatori del testo per il Parlamento, c'è bisogno di avere “regole chiare e coerenti in tutta Europa. Nessun veicolo dovrebbero sfuggire ai controllati, specialmente quando viene trasferito a un nuovo proprietario o in un altro Stato membro. Questo è di fondamentale importanza per migliorare la sicurezza delle strade dell'Unione europea”. Per questo il testo legislativo prevede la messa in atto di un database internazionale per la condivisione delle informazioni.
“Questo collegamento è essenziale sia per garantire che un veicolo rischioso non trovi una nuova vita semplicemente lasciando il Paese della sua prima immatricolazione, ma anche per permettere un giro di vite sul commercio illegale di veicoli rubati e combattere le frodi” ha aggiunto Savisaar-Toomast. Il Parlamento voterà il pacchetto modificato dalla commissione nella sessione Plenaria di luglio.