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Briciole di pane

Un'alleanza globale per ridurre le morti sulle strade e post-traumatiche

Presentata l'iniziativa di Onu e Oms anche in Italia, quarto Paese in Europa per numero di decessi

Bruxelles, 11 ottobre 2013 - Ogni anno più di cinque milioni di persone muoiono a causa di incidenti, violenze e altre cause di infortunio. Di questi i decessi sulle strade sono quasi 1,3 milioni, più di 3.500 vite spezzate ogni giorno. Tre su 4 sono uomini, e la metà pedoni, ciclisti e motociclisti. Da 20 a 50 milioni, invece, le persone che riportano conseguenze invalidanti, seppur non mortali. Si stima che nel 2030 gli incidenti stradali scaleranno la classifica, passando dal nono al quinto posto nella graduatoria delle principali cause di morte, con 2,4 milioni di morti l'anno.

In Europa oggi l'Italia è il quarto Paese per morti post-trauma. Non tutti i decessi avvengono sul colpo, molti accadono ore e giorni dopo, in ospedale, alcuni sarebbero evitabili grazie ad interventi più rapidi ed efficaci. Per questo anche in Italia è stata presentata l'iniziativa Global Alliance for Care of the Injured (Gaci), l'Alleanza globale per la cura dei feriti, promossa congiuntamente da Onu e Organizzazione mondiale della sanità, con l'obiettivo proprio di abbattere il numero delle morti e migliorare la sopravvivenza dei feriti. Il Gaci è una rete di organizzazioni governative, intergovernative e non governative, tra cui società professionali, che lavorano a livello internazionale e collaborano per migliorare la cura dei feriti in tutto lo spettro di riabilitazione, sia pre-ospedaliera che ospedaliera.

“L'ambizioso programma - afferma Luke PH Leenen dell'University Medical Centre di Utrecht, Paesi Bassi, una delle partecipanti al progetto - mira a sviluppare e rafforzare nel mondo un sistema efficiente di cure post-trauma, attraverso un attento processo di regionalizzazione e la realizzazione di un Registro dei traumi, che consenta un significativo miglioramento della qualità delle cure”. Il programma, secondo Leenen, aiuterà ad “eliminare i gap dovuti alle differenze di ricchezza o povertà dei singoli Paesi” questo perché “il 90% dei decessi per incidenti stradali avviene in Paesi a basso o medio reddito”. In Europa, nel 2010, sono stati registrati circa 100 mila decessi, il 66% dei quali nei Paesi con basso/medio reddito, con una significativa diminuzione pari al 25% dal 2007.

“Salvare 5 milioni di vite entro il 2020 comporterebbe non solo una riduzione del numero di feriti e morti, ma consentirebbe di liberare risorse per usi più produttivi” ha aggiunto Mauro Zago, chirurgo e membro del board di Estes e Sicut, altra partecipante a Gaci. Per Zago “in Italia, sebbene le normative introdotte negli ultimi anni abbiano fatto registrare una diminuzione dei decessi per incidenti, esistono ancora alcune lacune che devono essere colmate, a partire dalla disparità di allocazione delle risorse sul territorio nazionale, dal deficit di formazione delle risorse umane, dall'assenza di un registro delle casistiche che consentirebbe maggiori possibilità di intervento e di prevenzione”.
 

Lorenzo Robustelli