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Briciole di pane

Usa: Obama punta sulle infrastrutture

Ecco la ricetta del presidente degli Stati Uniti Barack Obama per l'America di domani

Roma, 14 febbraio 2012 - Investimenti in infrastrutture, scuole e ricerca, innalzamento delle tasse per i ricchi, tagli alla Difesa e rinnovata attenzione alla formazione per riportare posti di lavoro sul suolo americano. Ecco la ricetta del presidente degli Stati Uniti Barack Obama per l'America di domani. Il rilancio passa per misure a sostegno della crescita nel nome di un "trattamento equo per tutti". Dalla Virginia, l'inquilino della Casa Bianca ha presentato la sua bozza di finanziaria per il 2013, un progetto da 3.800 miliardi di dollari che prevede un deficit a 1.300 miliardi di dollari nell'anno fiscale in corso, punta a farlo scendere a 901 miliardi, quindi sotto la soglia dei mille miliardi, nel 2013. "Questo bilancio è un passo nella giusta direzione - recita una nota di Obama al Congresso - e fornisce una roadmap per la crescita e l'occupazione" mantenendo la sicurezza della nazione. Stando alle previsioni riportate, si attende una crescita del 2,7% quest'anno per salire al 3% nel 2013, fino al 4% l'anno successivo.

Dunque più tasse per tutti e soprattutto per i super ricchi, ma anche nuovi ingenti stanziamenti pro-crescita tra cui ben 476 miliardi per le infrastrutture. Il budget 2012-2013 presentato ieri dal presidente Obama rispecchia la visione democratica per il risanamento del Paese, in netto contrasto con il mantra repubblicano "meno tasse meno spese" ripetuto incessantemente da tutti i candidati in corsa per la presidenza Usa. La Finanziaria prevede una spesa pubblica complessiva di 3.800 miliardi e un aumento a 2.900 miliardi delle entrate grazie all'incremento delle aliquote e a un più severo trattamento fiscale di redditi alti, dividendi, capital gains ed eredità. Una Finanziaria quindi che intende raggiungere l'obiettivo professato dal presidente di ridurre il divario tra ricchi e poveri. Secondo le previsioni dell'amministrazione il budget getta le basi per riportare il rapporto deficit-Pil al 3 per cento entro il 2017.

La parola d'ordine è sostenere la ripresa in corso, investendo in settori che aiutino la crescita e diano una scossa all'occupazione. Lo stanziamento più significativo è quello da 476 miliardi di dollari nei prossimi sei anni per rinnovare la rete autostradale. Un altro pacchetto da 350 miliardi include invece investimenti per le infrastrutture (strade e aeroporti), l'estensione dei sussidi alla disoccupazione e incentivi fiscali per le piccole imprese; altri 121 miliardi di incentivi sono destinati al settore manifatturiero mentre il bilancio dell'istruzione è destinato a salire del 3,5% a 69 miliardi.

Mario Avagliano