Usa: Obama punta sulle infrastrutture
Ecco la ricetta del presidente degli Stati Uniti Barack Obama per l'America di domani
Dunque più tasse per tutti e soprattutto per i super ricchi, ma anche nuovi ingenti stanziamenti pro-crescita tra cui ben 476 miliardi per le infrastrutture. Il budget 2012-2013 presentato ieri dal presidente Obama rispecchia la visione democratica per il risanamento del Paese, in netto contrasto con il mantra repubblicano "meno tasse meno spese" ripetuto incessantemente da tutti i candidati in corsa per la presidenza Usa. La Finanziaria prevede una spesa pubblica complessiva di 3.800 miliardi e un aumento a 2.900 miliardi delle entrate grazie all'incremento delle aliquote e a un più severo trattamento fiscale di redditi alti, dividendi, capital gains ed eredità. Una Finanziaria quindi che intende raggiungere l'obiettivo professato dal presidente di ridurre il divario tra ricchi e poveri. Secondo le previsioni dell'amministrazione il budget getta le basi per riportare il rapporto deficit-Pil al 3 per cento entro il 2017.
La parola d'ordine è sostenere la ripresa in corso, investendo in settori che aiutino la crescita e diano una scossa all'occupazione. Lo stanziamento più significativo è quello da 476 miliardi di dollari nei prossimi sei anni per rinnovare la rete autostradale. Un altro pacchetto da 350 miliardi include invece investimenti per le infrastrutture (strade e aeroporti), l'estensione dei sussidi alla disoccupazione e incentivi fiscali per le piccole imprese; altri 121 miliardi di incentivi sono destinati al settore manifatturiero mentre il bilancio dell'istruzione è destinato a salire del 3,5% a 69 miliardi.