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Briciole di pane

Vertice di Letta con Croazia e Slovenia. "Via a tavolo tecnico su infrastrutture"

Per il presidente del Consiglio "bisogna superare sterili contrapposizioni" tra i porti dell'Alto Adriatico

Bruxelles, 13 settembre 2013 - Il vertice trilaterale 'Sponde' tra Italia, Croazia e Slovenia è stato l'occasione per il nostro Paese per avviare un tavolo tecnico su infrastrutture ed energie con i Paesi vicini. Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha incontrato ieri a Venezia il premier sloveno Alenka Bratusek e quello croato Zoran Milanovic. Tra i temi affrontati quello della 'rivalità' fra i porti commerciali di Venezia, Trieste, Capodistria e Fiume (Reijka), una rivalità “sterile e futile”, come l'ha definita il premier, che non potrebbe che portare all'isolamento dell'Alto Adriatico rispetto al “gigantismo” asiatico. Ma all'incontro si è parlato anche del processo di privatizzazione in corso in Slovenia, che coinvolge l'aeroporto di Lubiana, e vede interessati “molti imprenditori italiani e lo stesso 'Marco Polo' di Venezia” ha osservato il presidente del consiglio.
Secondo Letta il vertice rientra nella “strategia italiana di non guardarsi l'ombelico, ma giocarci sulla scena europea tutte le carte che possiamo giocarci. Con Slovenia e Croazia possiamo essere più forti e incisivi dentro l'Unione europea. Lo dico perché gli altri si organizzano: lo fanno i Paesi Baltici, i paesi nordici”. Per Letta “questo modo di interpretare all'attacco le nostre posizioni in Europa è il segno che non siamo ospiti ma tutti e tre protagonisti delle scelte europee”.
“Questo forum a tre - ha annunciato il premier - continuerà il suo lavoro a livello tecnico con un gruppo che inizierà ad operare subito sui temi dell'energia e delle infrastrutture, e sulla portualità del nord adriatico, per superare sterili contrapposizioni”. La prossima riunione sarà fissata all'inizio del prossimo semestre, verso febbraio o marzo, e verrà ospitato dalla Slovenia, il successivo dalla Croazia. “I nostri sono Paesi che possono lavorare insieme per un'Europa migliore”, ha aggiunto Letta.
Il primo ministro sloveno Bratusek, da parte sua, si è detta molto soddisfatta dell'iniziativa per la creazione di un tavolo tecnico: “Sono lieta che i miei colleghi abbiano accolto l'iniziativa del gruppo di lavoro che si occuperà di progetti energetici e infrastrutturali. Ci sono molte cose che ci legano”. “La Slovenia e l'Italia sono due paesi molto importanti per la Croazia - ha detto invece il croato Milanovic - perché con essi abbiamo un intenso scambio commerciale e tutto quello che succede in Italia si percepisce in Croazia. Questi vertici ci danno la possibilità di esprimere le nostre posizioni e di superare criticità per prepararci quanto più uniti ai Consigli europei”.
Riguardo al tema aeroporti, infine, Letta ha messo uno stop preventivo su eventuali scalate straniere allo scalo veneziano gestito dalla Save di Enrico Marchi. Commentando notizie di stampa che ipotizzano una discesa in campo della Fraport, la società di gestione dell'hub di Francoforte, che potrebbe sfruttare la scadenza del patto di sindacato a tre (Generali, Mofrgan Stanley e la Finint di Marchi) che controlla Save per partire alla conquista di Venezia, Letta ha affermato: “È bene che l'aeroporto di Venezia rimanga italiano, perché ho letto sui giornali qualcosa di poco sintonico con l'interesse del Paese”.
 

Lorenzo Robustelli