Addio ad Andrea Camilleri
Ci lascia il grande scrittore siciliano, "papà" di Montalbano, e anche sostenitore del progetto di legalità e cultura della strada statale 640 "degli Scrittori"

Andrea Camilleri è morto questa mattina alle 8:20 all’ospedale “Santo Spirito” di Roma. Il prossimo 6 settembre avrebbe compiuto 94 anni. Lo ha comunicato con una nota la ASL Roma 1. Il creatore di Montalbano, nato a Porto Empedocle nel 1925, ha rivestito una grande importanza nel mondo letterario negli ultimi 25 anni proprio grazie alla figura del commissario siciliano, ma il suo impegno in quest’ambito ha origini lontane e affonda le radici nei suoi maestri e conterranei Luigi Pirandello e Leonardo Sciascia. La fortuna del personaggio di Montalbano è però anche merito delle capacità persuasive di Elvira Sellerio, che voleva che lo scrittore siciliano continuasse a raccontare le sue storie, a seguito dei fortunati numeri di vendita. Da allora i romanzi che avevano per protagonista Salvo Montalbano sono stati una costante nelle librerie italiane e in cima alle classifiche dei best-seller. Non solo in Italia, ma anche all’estero, dove le opere di Camilleri sono state tradotte in 120 lingue, permettendo così di far conoscere la Sicilia in molti angoli del globo.
Ma Camilleri non è stato solo il “papà” di Montalbano. Trapiantato a Roma dalla fine degli anni Quaranta, lo scrittore, due volte candidato al premio Strega, e non per le avventure del suo personaggio più noto, bensì nel 1992 per “La stagione della caccia” e nel 1995 per “Il birraio di Preston”, e sempre con una scrittura originale e profonda, ricca di commistioni con la lingua siciliana, ha a lungo rivestito un ruolo di funzionario in Rai a partire dal decennio successivo. Nel 1954 vince, infatti, un concorso nell’azienda radiotelevisiva italiana, dove entra solamente nel 1957 a causa della sua militanza nel Partito Comunista Italiano che ne aveva ostacolato per un po’ l’assunzione. In Rai è delegato alla produzione di molti programmi: firma in particolare la sceneggiatura e la regia di alcuni sceneggiati e serie dell’epoca, come “Le avventure di Laura Storm” e “Lazzarillo”. Proprio per le sue competenze in ambito audiovisivo, nei decenni successivi, Camilleri è anche docente al Centro Sperimentale di Cinematografia e titolare della cattedra di regia all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”.
Fra le migliaia di attività che lo hanno visto impegnato, come la lotta alle mafie, con uno sguardo, spesso anche critico, al mondo politico, lo scrittore siciliano ha sostenuto sin dall’inizio anche il progetto, accolto da Anas, promosso dal giornalista del Corriere della Sera Felice Cavallaro e dal consorzio turistico Valle dei Templi, di dedicare la strada statale 640 “degli Scrittori" a quei grandi maestri della letteratura che lungo quell’asse, che conduce da Racalmuto a Porto Empedocle, sono nati. Nomi del calibro di Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Antonio Russello, Pier Maria Rosso di San Secondo, un novero di cui faceva parte lo stesso Camilleri, l’unico ancora in vita al momento della nuova denominazione della strada.
Moltissimi gli omaggi dal mondo della politica e della cultura. Il Senato, su invito della sua presidente Elisabetta Casellati, ha osservato un minuto di silenzio. Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, invece lo ricorda così su Twitter: "'Le parole che dicono la verità hanno una vibrazione diversa da tutte le altre'. Addio Andrea #Camilleri, ci hai regalato l'amore per la lettura".