Buon compleanno 500
Una delle auto-icona dello stile e della tecnologia italiani compie 60 anni

Carica di bagagli, zeppa di bimbi, colma di sogni. E poi veloce quanto basta, economica ma non per tutti, tanto elegante da diventare un’icona di stile, un’opera (quasi) d’arte, non solo un’automobile ma qualcosa di diverso, di differente, altro dall’auto. Oggi la Fiat 500 compie 60 anni ed è ancora come una giovane ragazza che affascina il mondo. E fa sorridere il fatto che l’esemplare della nuova serie che compie due milioni di pezzi, sia stato venduto ad una ragazza di 24 anni in Baviera.
Eppure all’inizio non piacque. Troppo spartana. Seppure dalle forme tonde e soffici.
Per capire occorre andare indietro nel tempo. Nel 1957 l’Italia si era definitivamente (forse) lasciata alle spalle le brutture della guerra. La crescita economica iniziava a farsi sentire, la gente voleva cambiare aria, le vacanze (piccole, semplici e brevi), non erano più dei sogni, il Paese era lì pronto ad essere esplorato e gustato.
Lo aveva capito Vittorio Valletta – allora Amministratore delegato di Fiat -, che voleva un’auto più alla portata di tutti rispetto alla Fiat 600 che allora costava ben 590mila lire. Se l’Italia doveva muoversi, doveva farlo con auto Fiat e la Fiat doveva quindi dare agli italiani qualcosa che fossero in grado di acquistare in massa. Ci pensò Dante Giacosa, che aveva già progettato la 600. L’obiettivo era semplice: creare una automobile che potesse essere comprata dalle famiglie operaie e dalla classe media. La Nuova 500 – presentata al pubblico il 4 luglio del 1957 -, è nata così: rassicuranti linee tondeggianti, motorizzazione bicilindrica, raffreddamento ad aria, motore da 479 cc e 13 cavalli, poco meno di tre metri di lunghezza, tetto in tela, due sedili anteriori, prezzo 490.000 lire pari a circa 13 stipendi di un operaio. Ma come si è detto, non fu un amore a prima vista. Erede della Topolino del ’36 (per questo l’indicazione “nuova”), la 500 aveva una dotazione troppo essenziale anche per l’epoca. Dopo pochi mesi, nell’autunno dello stesso ’57; la Fiat lanciò quindi un modello più “sofisticato”: la Nuova 500 Normale costava come la precedente ma era migliorata in diversi aspetti, a partire dall’abitacolo per quattro persone per arrivare alla motorizzazione portata a 15 cavalli, che le permetteva di correre ai 90 km/h. Il modello precedente divenne la Nuova 500 Economica e venne abbassata di prezzo.
Dal 1957 in avanti fu un successo, di mercato e di modelli. Nel ‘58 nacque la 500 Sport che superava i 105 km/h, nel 1959 arrivarono i modelli “Trasformabile” e “Tetto apribile”, mentre nel 1960 debuttò la 500 Giardiniera. Quest’ultima è di fatto l’auto che anticipa le moderne station wagon compatte. Più lunga di oltre 20 centimetri rispetto al modello normale, la Giardiniera ha una carrozzeria rivista a partire dalle termine delle portiere dove inizia la zona posteriore che si conclude con il portellone incernierato su un lato e utilizzabile come portiera. Cambia anche la meccanica con un motore di nuova concezione detto “a sogliola”. Ma la crescita dell’auto che ha fatto muovere l’Italia non finisce qui. Dopo la Giardiniera arrivano le 500 delle serie D, F, L e R. Siamo però alla fine della prima parte della storia. E’ la 500 R l’ultimo modello ad essere prodotto, non a Torino ma a Termini Imerese fino al primo agosto del 1975. Diventata maggiorenne, l’auto arriva a conquistare il primato di oltre quattro milioni di esemplari costruiti.
Poi l’oblìo fino al 4 luglio del 2007 quando Fiat decide di far ripartire la produzione con un modello a trazione e motore anteriori. Il resto è storia di oggi. Almeno dal punto di vista economico e commerciale, ma non da quello del fascino e del gusto tutti italiani.
Da strumento per muoversi, la 500 è diventata ben altro. Ad iniziare anche dai costumi di guida. Proprio la 500, infatti, è stata la prima auto per centinaia di migliaia di automobilisti con una particolarità: il cambio non era sincronizzato e quindi per passare da una marcia all’altra occorreva imparare a fare la “doppietta”, pena rovinare gli ingranaggi del cambio. E anche l’accensione aveva le sue particolarità. Robustezza e semplicità, poi, ne hanno fatto qualcosa di unico nel panorama automobilistico e sociale nazionale. E’ giusto quindi festeggiarne un compleanno così importante. Anche con un francobollo, come è stato fatto sempre oggi con l’emissione da parte dell’Istituto Poligrafico dello Stato.
La 500 è stata la materializzazione del sogno di progresso di milioni di italiani ma anche della capacità di rendere immortale un insieme fatto di lamiera, tela e fili elettrici. Tanto che oggi, proprio un esemplare di 500 è in bella mostra nelle sale del Museum of Modern Art di New York (MoMa). Nella stessa casa di opere come la Notte Stellata di Van Gogh, e di tanti capolavori di Picasso, Dalì e Monet ma anche di Andy Warhol, abita adesso un esemplare della serie F color beige del 1965, con porte controvento. Pura, normale, tranquilla arte del movimento.