Camion, test sulla "centralina" principale: quella dentro la scatola cranica
Sperimentazione della Scania: autisti monitorati con elettroencefalogramma

Roma, 24 ottobre 2016 – Davvero significativa, la ricerca avviata da Scania assieme al prestigioso Istituto Max Planck tedesco. Sedici autisti monitorati con elettroencefalogramma mentre percorrono, in un simulatore, lo stesso tratto di strada. Risultato: una mole di informazioni che ora dovranno essere elaborate, e che interesseranno da vicino gli studiosi di neuroscienze cognitive.
La ricerca era mirata al lato acustico: a selezionare cioè, tra i possibili segnali d’allarme da installare a bordo, quelli immediatamente comprensibili, tali da provocare l’appropriata reazione da parte del conducente. E non si tratta dei comandi vocali: questi ultimi, pure se formulati nella lingua madre del guidatore, richiedono un certo impegno mentale per essere elaborati rispetto a segnali acustici - uno su tutti la sirena di un’ambulanza la cui comprensione risulta pressoché istantanea. Anche così, tuttavia, gli aspetti culturali c’entrano eccome: “se sulle strade tedesche o svedesi si suona un corno, questo viene notato con certezza. Un autista italiano, invece, potrebbe non accorgersene nemmeno”, ha sottolineato Christiane Glatz dell’Istituto Max Planck.
Al di là dei dettagli, comunque, non è azzardato affermare che simili studi, e analoghe sperimentazioni, costituiranno larga parte dei discorsi del futuro sulla sicurezza stradale. Nel famoso “triangolo della sicurezza stradale” (infrastruttura – veicolo – uomo), è l’elemento-uomo quello più complesso e più suscettibile di nuove esplorazioni, ovviamente in interrelazione con gli altri due elementi. Se l’ingegnere deve essere affiancato dal neurologo, ben venga il neurologo. Non sarebbe poi così sorprendente scoprire che, anche in questo campo di studi, tout se tient.