Ci fermiamo all'autogrill
La storia della prima area di ristoro autostradale e il suo significato per le abitudini di viaggio degli italiani

Viaggi e soste di viaggio. Chilometri e chilometri di strada – magari sotto il sole, carichi di bagagli, con negli occhi una meta precisa e sognata -, e poi un’area di sosta, un caffè, un panino, la Coca Cola. L’autogrill che appare all’orizzonte, come un miraggio.
Diciamocelo: queste sono immagini che tutti noi abbiamo in mente. E che ormai fanno parte della nostra vita, magari dell’infanzia, quando ancora viaggiare era un’avventura piena di fascino più di quanto non sia oggi.
Quelle aree di sosta e di ristoro che hanno fatto la gioia di milioni di automobilisti, hanno anch’esse una loro storia che fa parte della storia delle infrastrutture e della mobilità italiane almeno dal dopoguerra ad oggi. A raccontarla – o almeno a raccontarne una parte significativa -, è stato Giuseppe Romano con il suo Novara: la prima area di ristoro autostradale pubblicato da poche settimane da Franco Angeli.
Il libro è tante cose: la storia di un’idea imprenditoriale, di un marchio di fabbrica, di una parte importante della rete viaria nazionale, di un pezzo notevole della storia di noi italiani.
Il libro, in particolare, racconta la nascita e l’evoluzione dell’area di ristoro Numero 1, a Novara sull’autostrada Torino-Milano. Quella struttura è nata per volontà di Mario Pavesi che la costruì pochi anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale . Proprio quell’area di sosta è diventata una sorta di icona della ripresa economica oltre che di un nuovo modo di pensare il viaggio ma anche l’approccio al cliente, la modalità stessa di vendita di una serie importante e spesso unica di prodotti.
Alla base della nascita dell’area di ristoro un’idea semplice: in autostrada era importante rendere un servizio non soltanto all’automobile, ma prima di tutto all’automobilista. Così, racconta il volume, nel ’47 Mario Pavesi (cioè chi ha inventato i “Pavesini”), pensa di costruire un luogo di ristoro sul bordo dell’autostrada Torino-Milano. Non è una novità nel mondo ma per l’Italia sì. Oltreoceano strutture simili erano già diffuse.
Da Novara, poi, i punti di ristoro si diffondono per diventare in breve tempo una parte importante non soltanto del panorama, ma soprattutto della cultura nazionale: insieme alla televisione e ai supermercati, i viaggi e le soste hanno contribuito in maniera consistente a educare il gusto e le abitudini degli italiani.
Il libro racconta quindi il percorso d’impresa effettuato per arrivare dal ’47 fino ad oggi. Soprattutto però, racconta la qualità e la profonda cultura produttiva che hanno caratterizzato questo cammino. Di mezzo, infatti, anche grandi nomi dell’architettura del dopoguerra oltre alla cura del dettaglio, dell’immagine, della presentazione di un prodotto. Come l’architetto Angelo Bianchetti, che progettò e successivamente ampliò la struttura di Novara. A far da aiuto nella lettura, anche immagini, disegni e fotografia dell’area di Novara sia nelle fasi di costruzione che in quelle successive (oggi quella stazione è passata al gruppo Cremonini che l’ha valorizzata ulteriormente).
Ciò che ne emerge è quanto si diceva all’inizio: un pezzo semplice eppure significativo di vita degli italiani, di elemento essenziale per le nostre infrastrutture e di capacità imprenditoriale nazionale.
Novara: la prima area di ristoro autostradale
Giuseppe Romano
Franco Angeli, 2017