"Costruire il futuro”: aperta alla Triennale di Milano la mostra di Webuild
Un viaggio nel futuro delle infrastrutture per mostrare come possono migliorare la vita attuale e delle future generazioni

“Viviamo in un paese meraviglioso e abbiamo la responsabilità di costruire nuove infrastrutture che miglioreranno la vita dei nostri figli. Quando si riescono a realizzare opere come il nuovo Canale di Panama, le dighe più alte del mondo, le ferrovie più lunghe, le linee ad alta velocità, ospedali e strade, dobbiamo pensare che il limite a quello che immaginiamo è solo temporale, non di competenza. Con questa mostra, celebriamo il simbolo di cosa significa costruire il futuro degli altri”. Con queste parole Pietro Salini - amministratore delegato di Webuild, uno dei maggiori global player nella realizzazione di grandi infrastrutture complesse - ha inaugurato la mostra “Costruire il futuro. Infrastrutture e benefici per persone e territori”, allestita negli spazi della Triennale Milano, dove resterà aperta al pubblico gratuitamente fino al 26 marzo 2023.
La mostra è un vero e proprio viaggio multimediale e immersivo che il visitatore fa all’interno di otto aree tematiche, di cui sei dedicate ai principali settori infrastrutturali in cui Webuild opera: Ferrovie, Metropolitane, Ponti e strade, Opere per l’acqua, Dighe, Monumenti ed edifici. Un viaggio in giro per il mondo, lì dove sono state realizzate le più grandi infrastrutture.
Grazie alle installazioni interattive, si potrà camminare lungo il Ponte San Giorgio di Genova, entrare nei tunnel dove viene costruita l’alta velocità ferroviaria che collegherà Genova a Milano o in quelli della metropolitana M4 di Milano, salire sugli spalti dell’Al Bayt Stadium che ha ospitato i Mondiali 2022 del Qatar.
In una zona dedicata alla sicurezza, il visitatore potrà inoltre testare un simulatore e dei visori che simuleranno la vita di cantiere.
Il percorso è completato dalle ultime due sezioni, le più avveniristiche: Guidare il cambiamento, in cui vengono approfondite le tecniche di costruzione e le innovazioni tecnologiche toccando temi quali la sostenibilità, la tutela della salute e la sicurezza delle comunità locali, e Il futuro, adesso, un’occasione per raccontare le sfide ingegneristiche del futuro).
Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, ha affermato: “Il tema delle grandi opere si intreccia con lo sviluppo della qualità della vita e con la redistribuzione nel territorio delle infrastrutture essenziali per la società”.
Ad accogliere i visitatori, all’ingresso della mostra, è stata posizionata la testa della TBM Stefania, una delle sei talpe meccaniche impiegate da Webuild per scavare le gallerie della nuova Linea M4 di Milano. Con un diametro di 6,7 metri e un peso di 58 tonnellate, Stefania è avanzata nel suolo del capoluogo lombardo a una velocità media di 18,5 metri al giorno, scavando più di 3 chilometri della linea che attraverserà la città da est a ovest. Fu “battezzata” dal sindaco di Milano,Beppe Sala, che scelse di darle il nome di sua madre, Stefania appunto.