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Briciole di pane

Dalla Rupta alla Strada di qualità, al Mobility Manager

Cento anni di cammino.

Le strade moderne hanno una storia antica. Nascono da quella rete viaria costruita dagli antichi romani realizzata inizialmente per motivi militari e per assicurare le rapide comunicazioni del grande impero. Per secoli, anche dopo la fine dell'impero romano, le strade hanno continuato ad indicare il cammino ai viandanti. L'etimologia del termine testimonia che "strada" deriva dall'espressione latina "via". In seguito, dopo le rotture per l'assenza di manutenzione la "via" è diventata "rupta" cioè rotta, che in francese diventa presto "route" oppure "rue" e "road" in inglese. Ma bisogna però aspettare il XX secolo per iniziare a parlare di rete viaria. L’Italia inizia ad infrastrutturarsi con la nascita dell'AASS negli anni '20 - divenuta inseguito Anas. Si cominciano a costruire nuove strade e nasce l'autostrada moderna. Il vero balzo in avanti per lo sviluppo della rete viaria nazionale si ha solo alla fine degli anni '50, quando venne stabilito il piano di costruzione delle cosìddette "autostrade di seconda generazione" e l’inserimento del pedaggio stradale. La realizzazione del grande collegamento Milano–Napoli insieme alla nascita della scienza della manutenzione, per accelerare i processi di riparazione della rete, ha permesso di creare un sistema viario moderno. Negli anni ’80 si ha un’altra trasformazione importante. In questi anni nasce la terotecnologia: non si pensa più solo a 'costruire', ma si applicano nuovi criteri di prevenzione e nuove tecniche di manutenzione, che da questo momento vengono utilizzati nella gestione stradale. L’attenzione all’impatto ambientale, intorno agli anni ’90, diviene parte delle scelte progettuali. Si cominciano ad utilizzare materiali e accorgimenti “ad hoc” per ridurre i problemi dell’inquinamento acustico. I vecchi manti stradali vengono sostituiti con nuove pavimentazioni eufoniche. I progressi della tecnica, l’informatizzazione hanno poi generato un'ulteriore sfida al settore infrastrutturale. Il mobility management: un sistema che opera sulla base di informazioni precise che derivano da nano sensori posti sulla strada, ha connesso la strada all’automobilista. Le strade stanno diventando sempre più sicure, con servizi moderni, confortevoli per il viaggiatore. Una grande sfida realizzata in cento anni di cammino.

Ing. Gabriele Camomilla - Consulente Anas

  Le strade italiane nel XX secolo