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Briciole di pane

Decennio d'iniziative per la sicurezza stradale 2011-2020

Alla Camera dei Deputati, presentato da ONU, OMS e organizzazioni non governative, un piano a lungo termine sulla sicurezza

Roma 18 maggio 2011 - Con il patrocinio dell’Osservatorio nazionale per la sicurezza stradale di Anci e Upi, la Fondazione Luigi Guccione ha presentato, mercoledì 11 maggio 2011 alle ore 15,30 presso la Camera dei Deputati, Sala delle Conferenze, sita in via del Pozzetto a Roma, il programma per il decennio d’iniziative per la sicurezza stradale 2011-2020. Giuseppe Gruccioni, presidente della Fondazione, ha moderato l’incontro sul piano decennale, introducendolo con la visione di uno spot composto dal brano musicale “I'll be the change”. Il testo di musica gospel del gruppo Soul Singers, diretto dal maestro Franco Riva, ha aperto in Italia la giornata di lancio del Decennio d’Iniziative per la sicurezza stradale 2011-2020 e con i suoi toni mistici, religiosi e allo stesso tempo laici, richiama al bisogno delle società moderne di affidarsi a leader capaci e affidabili e diviene un “cemento formidabile per un popolo”. Al maestro Riva in questa occasione sono state consegnate le insegne di Grande Ufficiale della Presidenza della Repubblica.
Francesca Racioppi, Direttore a.i. dell’OMS di Roma, ha fatto una presentazione capillare e precisa delle attuali condizioni sulla sicurezza stradale in Europa, un continente che vede a tal proposito i suoi Paesi fra le migliori e allo stesso tempo peggiori posizioni nell’organizzazione di questo piano decennale: “Oggi 30 Paesi in Europa e 100 nel mondo hanno presentando il Piano, che rappresenta un messaggio importante della società civile. Abbiamo capito che la sicurezza stradale ha a che vedere con lo sviluppo globale perché ogni anno perdiamo un milione e duecentomila persone ed è un danno economico oltre che umano. Spesso le vittime sono le persone più deboli, anziani bambini, ciclisti. Questo implica un messaggio di disuguaglianza sociale, sono persone deboli che non possono difendersi dal traffico. Bisogna coinvolgere i media nazionali e locali, cercare dichiarazioni di sostegno di personalità, condividere esperienze di vittime e famiglie, lavorare da subito lungo tutti i prossimi 10 anni. La risposta globale per la sicurezza stradale necessita di essere rafforzata con estrema urgenza. Non possiamo procrastinare!”.
“Dalle parole ai fatti”, queste le parole che introducono l’intervento appassionato di Pina Cassaniti, Presidente Associazione Italiana Familiari Vittime, che fa appello alle Istituzioni, che hanno il compito e il potere di risolvere i problemi. “È necessario - ribadisce la signora Cassaniti - da parte sia loro che delle Associazioni preposte, partire dalla concretezza, dall’individuazione e dalla risoluzione dei problemi impegnandosi a livello etico, culturale ed organizzativo; è necessario cambiare la denominazione del lessico per poter capire quali sono le vere realtà di una tragedia che colpisce famigliari e vittime della strada. Bisogna impegnarsi con molta serietà.”
Presente anche Confindustria con la persona del suo vice-presidente, Salomone Gattegno, che ha dichiarato che il suo comitato rappresenta tutte le Confidustrie territoriali e sottolineato positivamente il forte calo annuale di incidenti, feriti e vittime. Confindustria si è fatta altresì carico di perorare una iniziativa atta a sensibilizzare i più giovani, i bambini nella fascia d’età tra i cinque e nove anni, con tappe in tutta Italia affinché nelle scuole torni una cultura verso l’educazione civica. Cosa necessaria per i risultati di un miglioramento a lungo termine e per le generazioni future. Alberto Fiorillo, portavoce di Legambiente, ha proposto una diminuzione del limite di velocità a trenta chilometri orari all’interno di alcuni tratti dei centri urbani portando ad esempio gli ottimi risultati di sperimentazione del quartiere Mirafiori di Torino, che nell’ultimo anno ha visto azzerarsi – rispetto ai quindici casi dell’anno precedente - il ferimento di chi rimaneva coinvolto in un incidente in quella zona. Fiorillo ha inoltre dichiarato che è necessario “utilizzare la parola sicurezza in una visione sistemica attraverso un approccio articolato della risoluzione dei problemi nei confronti non solo della strada, ma anche dell’economia, del lavoro, sul lavoro, dell’energia, della sanità.
Oltre al Governo, assenti anche le Province (UPI) e la Conferenza delle Regioni. Per i Comuni è intervenuto Wladimiro Boccali, Sindaco di Perugia, Responsabile Nazionale ANCI Trasporti e Mobilità che ha sottolineato il confronto immediato col movimento di organizzazioni per la sicurezza stradale. “Partendo dai comuni si può dare una sensibilizzazione concreta” ha ribadito più volte il giovane politico.
Maurizio Coppo della Consulta nazionale per la sicurezza stradale ha evidenziato le differenze dei risultati sulla sicurezza stradale fra l’Italia e un Paese geograficamente e culturalmente vicino come la Francia. Come può la Francia aver ottenuto risultati sbalorditivi per quanto riguarda la sicurezza stradale e l’Italia no? La risposta è semplice: l’investimento di una politica di prevenzione.
Silvia Velo, Vice Presidente Commissione Trasporti della Camera ha evidenziato più volte nel suo intervento l’assenza del Governo a questo incontro; un’occasione perduta per potersi confrontare con gli organi del potere che hanno il dovere di prendere decisioni su una cosa così importante come la sicurezza stradale. Occorre recuperare questa assenza e trovare una soluzione contro la mancanza di sicurezza che costa al Paese ogni anno milioni di euro. Soldi che, così, vengono tagliati ai territori per funzioni di miglioramento o per la necessaria organizzazione dei trasporti (si vedano i tagli al trasporto pubblico urbano ed extra-urbano). Per fare tutto questo è vitale uno sforzo culturale programmatico, diverso che aiuti a capire i costi umani ed economici.
Sono intervenuti anche i sindacati (Oriella Savoldi della CGIL, Paolo Carcassi, Segretario Confederale UIL, Paolo Varesi, Segretario Confederale UGL) che hanno dichiarato la loro piena disponibilità ad impegnarsi nella costruzione di un movimento per la sicurezza stradale, in particolare nell’aspetto casa-lavoro-casa. Paolo Uggè, Presidente di Conftrasporto, ha messo in evidenza la necessità di un organo di Governance e il bisogno di maggiori certezze finanziarie. Il dott. Scavone rappresentante la categoria dei Medici di Famiglia, la Società italiana di Alcologia con il suo Presidente Emanuele Scafato e la Società dei medici traumatologi con Andrea Costanzo hanno ribadito la propria volontà di proseguire la collaborazione con le associazioni. Come Silvia Velo e Pina Cassaniti, anche Vito de Russis, presidente di Federcamminacittà, e Giuseppe Lo Mastro Presidente dell’istituto Internazionale per il Consumo e l’Ambiente hanno messo in evidenza l’indifferenza delle Istituzioni governative proponendo una possibile azione penale nei confronti di coloro che non rispettano le disposizioni di legge in materia.
Un incontro essenziale per capire a che punto è l’Europa in termini di sicurezza stradale e qual è la posizione italiana rispetto ad essa. Si sono evidenziati i miglioramenti del nostro Paese negli ultimi dieci anni, ma è ancora tra quelli più in ritardo nelle politiche di sensibilizzazione e risultati. Quel che si evince è un impegno più attivo da parte dello Stato, dei gruppi Parlamentari, dei territori locali. Infatti, come dichiara il Presidente della Fondazione Luigi Guccione, Giuseppe Gruccioni: “L’Italia si presenta in ritardo a questo importante appuntamento. Il Governo non ha predisposto alcun piano al proposito nonostante le richieste e sollecitazioni delle organizzazioni delle vittime ed avrebbe dovuto organizzare un evento nazionale di presentazione. E’ importante che le ONG italiane organizzino specifici incontri dopo l’11 maggio per impegnare le Istituzioni a fare la loro parte”.

Erminio Fischetti