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Briciole di pane

Edilizia scolastica: nelle piazze italiane gli aspetti OK e KO della scuola italiana

Un'installazione itinerante per mettere in luce le caratteristiche migliori e peggiori degli istituti scolastici nel Paese

Roma, 31 marzo 2015 - In quale condizioni versano le scuole italiane? Per discutere sul tema e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione della sicurezza degli edifici scolastici, un’installazione itinerante percorrerà il paese da Nord a Sud facendo tappa in 8 piazze d’Italia. Il viaggio partirà dalla città di Torino, il prossimo 24 aprile, e si concluderà a Roma il 20 settembre.


L’iniziativa, dal nome evocativo “La mia scuola è OK /KO”, ideata da Cittadinanzattiva, onlus che promuove la partecipazione civica e la tutela dei diritti dei cittadini e dei consumatori, è stata messa a punto in collaborazione con Federlegno, la federazione di aziende impegnate nella filiera del legno-arredo.
L’obiettivo alla base della campagna è di far toccare con mano alla cittadinanza tanto le criticità strutturali delle nostre scuole, quanto le buone pratiche esistenti nella progettazione di edifici scolastici antisismici, accessibili ed eco-sostenibili. E’ stata perciò realizzata una riproduzione fedele di due aule scolastiche che, poste l’una di fronte all’altra, mettono a confronto direttamente e in modo interattivo le caratteristiche migliori e peggiori degli istituti italiani.
 

Alcuni attributi negativi evidenziati da questa scuola dalla doppia faccia sono per esempio connessi all’accessibilità, impedita dalle barriere architettoniche, così come alla scarsa sicurezza dovuta a problemi più o meno rilevanti in termini di rischio, che oscillano dalle lesioni strutturali e dalle infiltrazioni d’acqua, alla presenza di prese elettriche rotte o scoperte.
 

 

La campagna di Cittadinanzattiva nasce dalla constatazione dei dati, spesso sconfortanti, connessi alla condizione della scuola italiana. Sul nostro territorio sono presenti oltre 40 mila edifici pubblici che ospitano circa 8 milioni di studenti. Quasi 30 mila di queste strutture sorgono in aree a rischio idrogeologico, mentre il 60% di esse è stato costruito prima del 1974, anno in cui entrò in vigore la normativa antisismica. Per quanto concerne le opere di manutenzione, queste sono carenti nel 40% degli istituti, tanto che il 18% di essi lamenta infiltrazioni d’acqua e distacchi di intonaco, causa di incidenti frequenti e non sempre raccontati nelle cronache dei giornali.
 

A tali dati tristemente negativi, si accostano tuttavia elementi distintivi virtuosi che lasciano ben sperare sul futuro della nostra scuola. Tra queste pratiche si annoverano, ad esempio, attività preventive come le prove di evacuazione per incendio e rischio sismico, che vengono effettuate con regolarità nel 90% dei casi. Migliori di quanto ci si possa aspettare, sebbene persista un ampio margine di miglioramento, sono anche i numeri relativi alle pratiche ecosostenibili messe in atto: il 65% delle scuole esegue la raccolta differenziata ed il 32% di esse utilizza fonti di illuminazione a basso consumo.

 

Chiara Natalini