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Briciole di pane

Editoria: focus sulla qualità delle indagini geotecniche

Presentazione del testo di Sergio Storoni Ridolfi e Fabio Garbin, dedicato a un tema di grande attualità

Roma, 23 settembre 2016 – Le indagini geotecniche sono la base per un progetto realistico ed economico di ogni opera che in qualche modo abbia a che fare con il terreno. Indagini geotecniche adeguate, in particolare, si ottengono con appropriate risorse economiche, ma anche lavorando sugli aspetti “culturali” e innanzitutto sulla formazione dei tecnici e sul miglioramento dei processi.

 

Sono questi alcuni tra i principali messaggi lanciati nel libro “Le indagini geotecniche. Qualità e procedure per la corretta progettazione e realizzazione delle opere”, pubblicato nel 2016 da DEI – Tipografia del Genio Civile. Gli autori, entrambi geologi, sono Sergio Storoni Ridolfi, attualmente in servizio presso il compartimento Anas dell’Emilia Romagna, e Fabio Garbin, Direttore tecnico di una Società di geologia con un laboratorio geotecnico autorizzato dal MIUR.

 

Storoni Ridolfi e Garbin approfondiscono una materia di grande interesse e attualità, le indagini geotecniche appunto, ossia l’insieme delle “specifiche attività indirizzate all’acquisizione della conoscenza delle caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni”. Uno studio complesso, se si considera che i depositi naturali si sono generati a seguito di eventi durati milioni di anni. La loro struttura, composizione e proprietà si collocano al di fuori di un qualsiasi “controllo a priori” da parte dei progettisti: dei terreni si riesce a conoscere poco e di sicuro non si riesce a progettarne il comportamento.

 

Come accennato, le indagini geotecniche influenzano profondamente i risultati dell’ingegneria civile. Questo concetto emerge chiaramente nella prefazione del libro, a firma del presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani. “In qualsiasi ambito l’ingegneria svolga la propria attività – scrive Armani –, è necessario conoscere l’ambiente e le condizioni del contesto in cui si opera”. Secondo Armani, la geologia e la geotecnica rientrano tra le conoscenze propedeutiche più rilevanti alla base di una corretta progettazione. “Se le indagini risultano carenti oppure non calate all’interno del problema da indagare – prosegue –, tutta la filiera della progettazione ne risente in maniera negativa, producendo opere sovradimensionate, caratterizzate da un elevato rischio in termini di sicurezza e di incremento dei costi, per il probabile ricorso alle varianti in corso d’opera”. Non si possono prendere buone decisioni basandosi su cattive o insufficienti informazioni e, al di là di qualsiasi fattore di sicurezza che possa essere utilizzato, con indagini non idonee si gioca alla versione ingegneristica della roulette russa.

 

Le indagini geotecniche sono dunque necessarie e devono essere svolte in modo adeguato, devono cioè essere realizzate in qualità. In particolare nell’attuale congiuntura economica, il concetto di corretta progettazione assume una grande rilevanza perché consente di evitare lo spreco di risorse pubbliche e ottenere il giusto ritorno dagli investimenti, in termini di efficacia ed efficienza.

 

L’adeguatezza delle indagini però non è solo una questione legata agli investimenti economici, è anche un problema culturale. “Per ottenere indagini in qualità – è questo un messaggio chiave del testo – non è sufficiente aumentare le risorse finanziarie ma occorre intervenire radicalmente anche sugli attuali processi con cui vengono attualmente realizzate, individuando le attività, definendo i soggetti coinvolti ed i loro ruoli”, individuando quali siano i requisiti iniziali. Infatti, se le indagini venissero svolte nel miglior modo possibile dal punto di vista delle tecniche utilizzate, ma non rispondessero ai quesiti richiesti (in quanto non progettate per questo scopo), esse non sarebbero di qualità.

 

Prendendo a riferimento le norme ISO, gli autori sostengono che le indagini geotecniche devono essere pensate e strutturate come un processo trasversale rispetto alle singole funzioni. In questo contesto, i responsabili del progetto geotecnico devono “evolvere verso un sistema di gestione delle indagini strutturato”, dando ordine logico e ben identificato alle attività, a partire dalla loro progettazione fino alla fase di esecuzione e restituzione. Inoltre, è necessaria la cooperazione tra i principali artefici e tecnici del settore: ingegneri e geologi. Come dice il presidente Armani questo modus operandi …risulta fondamentale in un’azienda come Anas dove la progettazione e la realizzazione delle opere rappresentano le attività core”.

 

In questo campo, come del resto in tutto ciò che riguarda le tecniche di progettazione, realizzazione e manutenzione delle strade, Anas può fornire un contributo fondamentale. È importante a tal fine che l’azienda punti molto sulla ricerca, come afferma Sergio Storoni Ridolfi. Anas potrebbe infatti essere leader, sui settori di sua competenza, “dal momento che dispone di un immenso patrimonio di lavori ed esperienze dirette, che costituiscono di fatto un valore aggiunto incalcolabile nel campo della ricerca applicata”.

 

Nel volume viene anche proposta l’introduzione di un documento, denominato Registro dei Rischi Geotecnici, “necessario per identificare i rischi legati al terreno, il loro possibile impatto e le tecniche per mitigarli, e per comunicare tali informazioni all’interno della filiera progettuale”. Particolare interesse riveste anche la sezione download che fornisce un accurato elenco dei principali standard, norme e linee guida internazionali, a cui attenersi per l’esecuzione e la restituzione delle indagini stesse.

 

Il testo “Le indagini geotecniche. Qualità e procedure per la corretta progettazione e realizzazione delle opere” è rivolto principalmente ai professionisti e ai tecnici delle pubbliche amministrazioni interessati alla materia, oltre agli studenti di ingegneria civile e geologia che vogliono acquisire una preparazione di base su questo tema.

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