Editoria, "Il patrimonio infrastrutturale esistente. Metodi e strategie per la gestione"
Il collettaneo di tecnici e addetti ai lavori di urbanistica e infrastrutture pubblicato dai tipi di Franco Angeli
È un dato di fatto, sempre più suffragato giorno dopo giorno da molteplici e continue prove: realizzare semplicemente, per così dire, l’infrastruttura e poi affidarla del tutto al cittadino che ne fruisce nella sua quotidianità non può più essere, nel mondo di oggi, sufficiente per l’efficienza e la sicurezza della collettività. Un’infrastruttura infatti deve essere costantemente manutenuta, analizzata, studiata, è un processo lungo che coinvolge tutte le best practises e che deve essere tenuto sotto controllo sempre e comunque, perché, come dimostrato ampiamente, le esigenze, il traffico e la società cambiano, e con loro le infrastrutture devono essere ripensate, stare al passo, rimodulate per fare fronte al pendolarismo e a un mondo sempre più mobile e in transito in cui tutto si articola all'interno di un paesaggio sempre più vissuto e stratificato. In questo la città non è solo il punto di arrivo dell’infrastruttura stradale, ma ne è anche il polmone, da cui trae le energie e le evoluzioni dei suoi flussi. Il patrimonio infrastrutturale esistente. Metodi e strategie per la gestione, volume pubblicato dai tipi di Franco Angeli e inserito nella collana Metodi del Territorio fondata dal compianto architetto e urbanista sardo Fernando Clemente e diretta da Giovanni Maciocco, è una riflessione semplice e al tempo stesso molto puntuale, dotta, precisa e tecnica dell’infrastruttura stradale, vista, analizzata e contestualizzata all'interno di una società che supera la sua funzione architettonica tout-court. Parafrasando Italo Calvino ne Le città invisibili che scriveva: “Tu che esplori intorno e vedi i segni, saprai dirmi verso quale futuro ci spingono i venti propizi”, questo saggio si sofferma su una profonda riflessione in merito ai termini e all’importanza sempre più centrale delle figure della mobilità e dell’accessibilità: il territorio delle città contemporanee, in continuo mutamento e senza dubbio dissimili da quanto erano anche solo pochi decenni fa, diviene infatti di volta in volta con lo scorrere del tempo più complesso e articolato.
Vergato da più mani e suddiviso in varie sezioni, il volume raccoglie saggi di Alfonso Annunziata, dottore di ricerca in architettura, sul ruolo delle infrastrutture viarie nell'organizzazione del territorio e della città contemporanea, di Francesco Annunziata, professore ordinario presso l'Università degli studi di Cagliari, in merito al sempre attuale tema della sicurezza stradale, sulla pianificazione dei sistemi di trasporto collettivi e sulla gestione delle infrastrutture di trasporto, di Francesco Boggio, un tempo professore ordinario presso l'Università degli studi di Cagliari, sui quadri produttivi e territoriali italiani e le problematiche dello sviluppo e della globalizzazione, di Michele Coghe, ingegnere dei trasporti, funzionario tecnico di Anas, azienda presso la quale si occupa di progettazione, realizzazione e manutenzione di strade (anche il suo saggio tratta principalmente della sicurezza stradale); di Alfredo De Lorenzo, ingegnere, anch’egli in Anas - dove ha ricoperto alternativamente i ruoli di capo compartimento di Liguria, Sardegna, Campania e Molise -, il quale analizza la pianificazione strategica e quella energetica delle strade, di Marco Pasetto, professore ordinario presso l'Università degli studi di Padova, che si sofferma sull'interazione ambiente-sicurezza nel progetto delle infrastrutture stradali e le relazioni tra reti della viabilità e contesto urbano, di Emiliano Pasquini, ricercatore presso l'Università degli studi di Padova, la cui ricerca si concentra sui materiali innovativi per pavimentazioni stradali e di Francesca Pilia, dottore di ricerca in Ingegneria civile e architettura, la cui esegesi concerne viepiù la sicurezza stradale e gli aspetti normativi della progettazione viaria. Questi tecnici raccontano la città attraverso l’infrastruttura proprio come Gadda, Pasolini, La Capria, Pratolini immergono il lettore nelle sensazioni, nei rumori, nei sentimenti di Milano, Roma, Napoli o Firenze.