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Briciole di pane

Editoria, "Ritratto di un uomo morto"

L'ingegneria letteraria del premiato romanzo di Sarah Hall

Roma, 5 aprile 2012 - “Terribilmente seducente… una straordinaria impresa di ingegneria letteraria”. Queste le parole con le quali The Indepedent on Sunday ha salutato Ritratto di un uomo morto (pubblicato dalla rinnovata casa editrice di Fidenza Gran Vía nella collana Altrevie). Un’espressione perfetta per definire lo splendido romanzo di Sarah Hall: una possente opera di costruzione che al posto del cemento e del ferro si arma di parole e sintassi per creare architetture di emozioni e dolori umani. Veicolo per un viaggio nella memoria di quattro personaggi che in luoghi e tempi differenti ricostruiscono il vero significato delle proprie esistenze. Quattro storie apparentemente slegate fra loro, ma legatissime da vincoli di amore, parentela e visione dell’arte e della vita.

All’inizio degli anni Sessanta, Giorgio, un pittore umbro che ricorda la figura del noto artista del cubismo Giorgio Morandi, è alla fine della sua vita - attorno alla quale ruotano il giovane studente e artista Peter Culdicutt, il fotografo Antonio e l’arcigna cameriera Teresa - compie un viaggio della memoria fra le vie, le piazze e i caffè della natia Bologna, dagli anni del fascismo a quelli della Resistenza. Annette è una fioraia adolescente (commovente riferimento al cinema di Chaplin e a quel capolavoro che è Luci della città) che deve fare i conti con la sua cecità; la giovane riesce a vedere la bellezza dell’arte grazie al ricordo di Giorgio (ormai morto) e al suo insegnamento nel disegno di oggetti (in particolare bottiglie, la specialità di Morandi), ma è costretta a subire un viaggio negli inferi della violenza umana e della crudeltà psicologica prima di poter raggiungere la maturità ed esorcizzare le sue ossessioni religiose. Decenni dopo, lo stesso Peter, che ha riempito gli ultimi istanti di Giorgio ed è ormai un paesaggista affermato, è bloccato fisicamente su una montagna. Terrorizzato da una morte che sembra imminente, l’uomo rivive tutti i momenti salienti della sua vita: un viaggio attraverso il mutamento dei tempi, fra l’America della contestazione (che ha il sapore dello sguardo di Philip Roth) e la più modaiola Swinging London; passando per la sua epifania del mondo artistico e delle sue contraddizioni, Peter riscopre il valore della sua famiglia, in particolare della fedele moglie Lydia. Sua figlia Susan anni più tardi in una Londra totalmente cambiata, dove l’arte passa per la mercificazione di gallerie radical chic, è tormentata a causa della morte del fratello gemello Danny. Persa in un limbo autodistruttivo, alla donna non basteranno l’amore dei genitori e del compagno, i ricordi delle vacanze fatte in tanti posti diversi e il tempo passato con la persona perduta per scuoterla, ma un cambiamento radicale: la consapevolezza di una maternità inaspettata, il nuovo viaggio della vita.

Con un montaggio narrativo alternato, ammiccante a quello cinematografico, suddiviso in capitoli che portano sempre lo stesso titolo per ciascuno dei quattro personaggi, la scrittrice inglese Sarah Hall, per questo romanzo selezionata al Man Booker Prize nell’annata 2009 (il più alto riconoscimento della letteratura inglese), mette insieme quattro racconti sviluppati con i toni del flusso di coscienza. Pensieri, parole e azioni che portano i protagonisti a compiere quel passaggio necessario per la riconsiderazione totale della propria esistenza, sottolineato attraverso un viaggio dello spirito (accompagnato spesso da ricordi che ne compongono di reali). Fra una Londra estremamente contemporanea, la campagna umbra cesellata in bozzetti cubisti e toni da realismo magico e quella inglese in paesaggi malinconici, Ritratto di un uomo morto (il cui titolo è un omaggio a Il libro dell’arte di Cennino D’Andrea Cennino) si mescolano arte, riferimenti storiografici, dimensioni sensoriali, religione e politica. Tocca ai virtuosistici meccanismi narrativi e ai vari cammini psicologici dei personaggi ricomporre il tutto. Come fosse un mosaico fatto di indecifrabili e minuscoli pezzettini di terracotta.

Sarah Hall, Ritratto di un uomo morto (traduzione di F. Moscatello e G. Scocchera); pp. 328, Gran Vía, 2011

Erminio Fischetti