Editoria, "Sacro romano GRA" di Nicolò Bassetti e Sapo Matteucci
Alla ricerca di un altro pezzo di sacro GRA
Roma, 21 febbraio 2014 – Il Gra, culturalmente parlando, ha fatto molto parlare di sé grazie al progetto documentaristico di Gianfranco Rosi, Sacro GRA, Leone d’Oro a sorpresa all’ultima edizione del Festival di Venezia. Ebbene, il film fa parte di un progetto molto lungo che comprende non solo le immagini filmiche, ma anche una mostra, un sito web e un libro per spiegare i luoghi altri e i luoghi non luoghi dell’anello circolare che circonda la capitale. Un progetto lungo e articolato che procede nella fruizione e nella funzione di vari mezzi culturali. Nicolò Bassetti, paesaggista, e Sapo Matteucci, scrittore e giornalista, narrano le emozioni di un peregrinare attraverso altri mezzi, quelli del viaggio: metropolitana, autobus, treno e soprattutto i propri piedi alla scoperta del respiro sociale e culturale di tutto quello che circonda i sessantotto km del Grande Raccordo Anulare, asfalto sul quale ogni giorno entrano ed escono dalla città o più semplicemente transitano da un punto all’altro di essa migliaia e migliaia di persone.
Il terribile GRA, che nessuno vorrebbe mai dover percorrere per i tempi lunghi causati dalle sue immancabili code, in particolare nelle ore di punta della giornata, diventa per i due autori un veicolo diverso da quello del mezzo meccanico che in genere lo attraversa, ovvero quello del racconto. Tanti racconti, corredati da uno scritto di Renato Nicolini e dalla postfazione dello stesso Rosi, che contemplano le testimonianze di gente che in quell’infinito nulla ci vive o ci stanzia o ci passa semplicemente. Storie sopra le righe, paradossali messe in luce in dodici capitoli, che hanno una valenza simile alle uscite stesse del percorso in questione e che contemplano il tempo nella sua visione proustiana. Esse vanno dall’analisi storica a quella sociologica, ma sono tutte reali: hanno dell’immaginario la bellezza della prosa, l’estetica della forma intellettuale, eppure vivono proprio nel cuore della realtà più grigia e inquinata di uno spazio definito, che è infinito. Un viaggio letterario in un immaginario dall’aspetto allucinato, dai contorni lynchiani, fatto di architetture spigolose, casolari dismessi, case abbandonate, sterpaglia, sporcizia, rifiuti. È forse lì che si conserva la vera bellezza dell’essere umano? Nella bruttezza, nella spazzatura, nella fine dell’immaginario per eccellenza laddove il cielo è sempre un po’ opaco visto dal basso? O è proprio là che diventa sempre più blu?
Nicolò Bassetti e Sapo Matteucci, Sacro romano GRA; Quodilibet, Macerata 2014; 16,50 €