GRA, Un viaggio sul Grande Raccordo Anulare di Roma
L'autostrada A90 protagonista del libro fotografico di Giulio Ielardi

Una visione surreale e poetica del GRA, l'autostrada A90 meglio nota come Grande Raccordo Anulare che circonda la città di Roma. Questo il filo conduttore di “GRA, Un viaggio sul Grande Raccordo Anulare di Roma”, il libro fotografico di Giulio Ielardi pubblicato da Phaos Edizioni che verrà presentato mercoledì 11 ottobre, ore 19.00, presso le Officine Fotografiche Roma. Con l’autore, interverranno il fotografo ed editore Massimo Siragusa e il direttore del RIF, Museo delle Periferie, Giorgio De Finis.
Il volume, che raccoglie 50 fotografie in bianco e nero, immortala questo iconico anello a sei corsie, tre per senso di marcia, lungo quasi settanta chilometri con trentatré uscite, gallerie, ponti, svincoli, complanari, percorso ogni giorno da centocinquantamila veicoli. Completato nel 1970 ma in eterna trasformazione, oggi il GRA è parte della vita quotidiana dei romani più del centro storico e dei suoi monumenti famosi in tutto il mondo. Come riportato nell’introduzione, lungo il plurimo cordone d'asfalto si genera e propaga un orizzonte artificiale di cartelli e indicatori, lampioni, tralicci. Scritte, stazioni di servizio ma anche guard-rail, pannelli antirumore, frecce, antenne e SOS. Visioni e rumori che quasi non conoscono sosta. Un mondo rutilante, una Roma di avvenire e di macerie piena di energia come forse nessuna. Sensazioni non banali quelle evocate dagli scatti di Ielardi.
Se il poeta e regista Franco Arminio in un testo introduttivo dichiara che “Dopo aver guardato le immagini viene voglia di uscire e fotografare e questa è forse la prova più grande della riuscita del lavoro di Ielardi”, Giorgio de Finis afferma che “Questo viaggio ha avuto per me un valore iniziatico. Dopo averne esplorato il periplo, la mia città non mi è sembrata più un luogo familiare”. Immagini ricercate ed uniche che scavano in profondità. Tesi ribadita anche dal testo di Massimo Siragusa: “Non troverete foto di corsie di autostrada in questo lavoro. Perché l'anima del GRA va ricercata altrove, non sull'asfalto”.
Un volume che ha raccolto recensioni entusiastiche come quella dello scrittore Marco Lodoli su un articolo di Repubblica dove definisce queste foto, “più che vedute visioni, perché hanno qualcosa di astratto e di assoluto, come se la realtà si deformasse sotto gli occhi di avanza e guarda. Tutto appare come una rivelazione improvvisa, un albero, un volo d’uccelli, una casa abbandonata, una pioggia battente, un gruppo di agavi, rottami di macchine tra le piante. E la foto più incredibile è quella di una ragazzina con le ali su un cavalcavia, angelo custode sopra il Raccordo, innocenza e piccola eternità sopra la corsa sfrenata delle automobili e del tempo che corre e passa. Il Grande Raccordo Anulare è tutto questo e ancora molto di più, una sorpresa costante, la vita che va e che si trasforma, attimi stupefacenti che ci vengono incontro, ci spiegano tutto, e subito sono alle spalle”.