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Briciole di pane

II Molise in vetrina a Roma

Inaugurata la mostra Regioni e testimonianze d'Italia' promossa dalla Presidenza del consiglio dei Ministri

Roma, 3 aprile 2011 - È stata inaugurata a Roma la mostra "Regioni e Testimonianze d'Italia", promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Comitato dei Garanti per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia, in collaborazione con "Roma Capitale". La mostra è stata allestita a Valle Giulia, uno dei luoghi cardine per l'intera manifestazione.

Nel 1911 l'architetto Cesare Bazzani riuscì a trasformare l'intera valle in un luogo espositivo, sistemò l'area con piazzali, fontane e rampe, e edificò la Galleria Nazionale d'Arte Moderna. Ogni Regione è stata invitata a partecipare con dei temi che potessero raccontarne la storia e il territorio fino ai nostri giorni con manufatti, fotografie, documenti e memorabilia.  All'inaugurazione erano presenti numerose autorità, in rappresentanza del Molise, che per la prima volta partecipa ad un tale evento come regione autonoma, il presidente della Regione Michele Iorio, il presidente del Consiglio regionale Michele Picciano, il direttore della Fondazione Molise Cultura Sandro Arco.

Erano presenti anche il presidente della Regione Lazio Renata Polverini, il presidente del Comitato dei Garanti Giuliano Amato e Bruno Vespa in qualità di direttore generale di detto Comitato. Lo spazio espositivo avvia alla visita con un messaggio di Chiara Gamberale, testimonial dell'evento per il Molise, che racconta la sua Agnone, le sue tradizioni, le campane e le "ndocce".

Poi ci si avvia alla visita vera e propria che conduce immediatamente alla teca con i bellissimi oggetti artigianali in acciaio traforato di Nicola Mastropietro, le stupende ceramiche di Pescolanciano e non potevano mancare le creazioni al tombolo portate da Isernia. Poi le monete risalenti all'epoca della Guerra Sociale, una statua acefala in marmo che rappresenta un fanciullo, datata alla metà del I secolo dopo Cristo e proveniente da Larino e il plastico del quartiere Cep di Isernia. Infine un video percorso sul progetto del tratto autostradale che collegherà Termoli a San Vittore, fornito dall'Anas, il progetto dell'Impianto idrico, l'Euroregione Adriatica e il progetto Geosat. Il percorso storico racconta, dunque, le tappe salienti della Regione Molise e la sua evoluzione fino allo stato attuale.

Dati, curiosità, informazioni volti ad illustrare la specificità della nostra terra attraverso l'artigianato, l'agricoltura, le attività produttive, ma anche la presentazione di progetti per il futuro. Il presidente Michele Iorio si mostra assai soddisfatto per questo evento, in quanto, dice "si tratta di un accadimento importante, è la prima volta che il Molise partecipa come Regione autonoma, nel 1961 c'era stato il Terzo Giubileo ma la nostra Regione si è resa autonoma solo nel 1963.

Ci hanno dato l'opportunità di mostrare e dimostrare il nostro territorio. A tutte le regioni è stato offerto lo stesso spazio, ci sono stati assegnati dei temi generali, che vanno dall'evoluzione sociale all'architettura ed è stato bello poter raccontare il Molise in tutte le sue essenze principali. Per questo ringrazio anche l'Assessore Sandro Arco e le Associazioni che hanno collaborato a questo progetto perché hanno svolto un ottimo lavoro. Spero - aggiunge il presidente - che questa possa essere un'occasione per tutti i molisani residenti a Roma e anche per tutti quelli che verranno a visitare la mostra, per sentirsi orgogliosi delle proprie origini.

L'evento si protrarrà fino a luglio e noi, se vi saranno convegni, saremo contenti di partecipare per il Molise". I padiglioni regionali si sono rivelati un ottimo spazio espositivo, perché hanno consentito di rappresentare la cultura di ogni singola regione attraverso gli esempi che meglio la rappresentavano, fissandone la fisionomia esteriore ed estetica. La partecipazione di tutte le Regioni al 150 anniversario dell'Unità d'Italia è stato molto significativo perché volto a sancire un'indiscussa unità nazionale delle cento città italiane e degli infiniti dialetti, delle innumerevoli usanze e del diverso provenire delle storie che, nel 1861, mostrava tutta la fragilità identitaria e sociale di un frazionamento che era soltanto l'esito ultimo di una storia di frammentazioni ancora più numerose.