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Briciole di pane

Il modello delle 7s di Anas

Incontro sul tema del lavoro presso la Pontificia Università della Santa Croce di Roma, dove il Presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani, ha raccontato della riorganizzazione della sua azienda

Nel corso del Congresso Internazionale “Passato, presente e futuro del lavoro”, tenutosi presso la Pontificia Università della Santa Croce di Roma venerdì scorso, si sono affrontati molti temi legati all’argomento, in particolare sull’incontro/scontro fra cristianesimo e protestantesimo risalendo fino al ruolo della Riforma protestante di Martin Lutero (secondo Jens Zimmermann, della Trinity Western University in Canada, bisogna negare il luogo comune che vede la Riforma di Lutero come la consacrazione del capitalismo e trovare il confronto nella sua teologia con la dottrina sociale della Chiesa). Si è parlato anche del ruolo del marxismo nella ricorrenza del centenario della Rivoluzione Russa (secondo Benedetta Giovanola, dell'Università di Macerata "il lavoro, nell'ottica di Marx, non è un'azione esclusivamente produttiva, e neppure un'azione strumentale; è orientato alla realizzazione della persona e va collocato all'interno di strutture sociali"). Cosa è cambiato e come si parla di lavoro nel 2017, e soprattutto qual è il ruolo della Chiesa in questo ambito? Già nel corso del Concilio Vaticano II fu riconosciuto esplicitamente che le persone di fede cristiane sono chiamate alla messa in opera del proprio lavoro, un'idea già postulata da Josemaría Escrivá. Il Convegno si è chiuso con una tavola rotonda dal titolo "Economia e lavoro: il futuro del lavoro e la dignità del lavoratore" a cui hanno preso parte fra gli altri l'Amministratore delegato di Acea, Stefano Antonio Donnarumma, Martin Schlag, direttore del Centro di ricerca Markets, Culture & Ethics, e Gianni Vittorio ArmaniPresidente e Amministratore delegato di Anas.

Armani ha nello specifico ricordato la composizione e le teorie per migliorare i livelli di prestazione dell’organizzazione aziendale e la struttura del lavoro nell’ultimo secolo: dalla scuola classica del taylorismo - basata sull’analisi dei processi lavorativi, sulla divisione secondo i criteri di specializzazione delle funzioni, sulla gerarchia quale strumento di regolazione dei rapporti fra superiori e subordinati – alla sua stessa crisi, quando è subentrato negli anni Trenta il modello neoclassico, sviluppatosi attraverso un aspetto sociologico e psicologico che cambia profondamente il significato dell'organizzazione rispetto al passato. Il Presidente di Anas ha ricordato il modello degli anni Sessanta che teorizza la caduta della la struttura piramidale e soprattutto quello postulato negli anni Ottanta delle 7s (Strategy, Structure, Systems, Style, Staff, Skills, Shared values, ovvero i valori che guidano un’azienda). Modello sul quale si basa anche Anas, che dal 2015 ha profondamente rinnovato la sua organizzazione puntando sul cambiamento culturale (e tecnologico) e sui valori al comportamento nell’ottica di valorizzare le competenze interne, e “muovere i cuori degli individui”, unendo gli scopi degli uomini con gli obiettivi dell’organizzazione.

 

 

 

E.F.