Il ponte di Messina è esistito. I Sapiens lo sanno bene
I risultati di una ricerca multidisciplinare coordinata dall'Enea
Roma, 18 settembre 2013 - La notizia ha dell’incredibile, rimbalza da un sito all’altro, scattano le condivisioni sui social network e in un attimo è un diluvio di commenti. Il titolo non lascia spazio a dubbi… Il ponte di Messina è esistito. Ma come, per decenni il Paese ha dibattuto sul “ponte si, ponte no” e ora si scopre che già c’era?
Molti hanno pensato ad uno scherzo. Altri hanno immaginato il ponte di cozze che Paperon de Paperoni volle erigere nello Stretto. I più informati invece hanno creduto che si volesse fare riferimento al ponte di barche voluto dal console Lucio Cecilio Metello nel luglio del 250 avanti Cristo.
Niente di tutto ciò. La lettura della notizia nella sua interezza spegne gli animi dei favorevoli e contrari al ponte sullo Stretto e accende la curiosità su qualcosa che sarebbe accaduto oltre 20 mila anni fa.
Secondo i risultati di una ricerca multidisciplinare coordinata dall’Enea assieme alle Università di Roma, Napoli, Palermo, Trieste e Messina, al Max Planck Institute di Lipsia, all’Australian National University di Canberra, all’Ispra e al Iamc-Cnr, nel corso dell’ultima glaciazione il mare si è abbassato fino a creare un ponte sullo Stretto di Messina.
In sostanza i fondali dello Stretto emersi hanno costituito per l’Homo sapiens l’unica possibilità di collegamento tra l’Italia peninsulare e la Sicilia.
E l’Homo sapiens, fanno sapere gli scienziati, ha colto immediatamente l’occasione di scroccare un passaggio senza dover pagare il pedaggio. Anzi pare che con lui ci sia stata una vera e propria migrazione sull'isola di mammiferi oggi scomparsi come l’Equus hydruntinus, i cui resti, risalenti a circa 22 mila anni fa, sono stati rinvenuti nella grotta di San Teodoro, nei pressi di Messina.
D'altronde le scarse capacità natatorie dei Sapiens e la presenza di forti correnti nel braccio di mare che separa per circa 3 chilometri la punta meridionale della Calabria dalla Sicilia rendevano inverosimili ogni ipotesi di traversata a nuoto o tramite natanti rudimentali.
Perciò animati dallo spirito di frontiera i Sapiens hanno approfittato del ponte naturale verso una regione nuova e ricca di aspettative.