La bellezza d'Italia viaggia sui treni Alta Velocità
Una rivista di pregio, donata ai viaggiatori di Trenitalia
Si tratta di pubblicazioni di indubbio valore artistico e letterario, che Federico Fellini definì «perla nera dell’editoria mondiale». Gli apparati iconografici sono ricchi e curati, e la qualità della stampa e la rilegatura risultano al tatto e alla consultazione pari a rappresentazioni da esposizione. L’idea della dottoressa Marilena Ferrari è stata sempre quella di rendere accessibile a una larga platea il suo nutrito archivio storico di volumi. La promotrice culturale ne parla al Ministro Brunetta, il quale le consiglia di donarlo.
«Quando Marilena Ferrari mi disse - racconta il Ministro Brunetta nel corso della conferenza stampa tenutasi nella sala conferenze della stazione Termini il 3 febbraio scorso – di avere a disposizione un archivio straordinario, le suggerii un’idea un po’ pazza: quella di donarlo. Pazza perché in Italia è più facile vendere che donare. Così abbiamo messo in piedi una strategia del dono». Ed esponendo il valore dell’iniziativa, il Ministro si è concesso una metafora sulla rete ferroviaria italiana: oltre che come simbolo di unità territoriale, essa rappresenta il collegamento tra nodi. Quanto più la rete è ben irrorata tanto più acquista valore. E proprio la donazione, secondo il Ministro, conferisce valore alla rete e conseguente soddisfazione per i viaggiatori-clienti di Trenitalia. Aggiungiamoci poi il nobile riferimento all’Unita d’Italia, il giusto tributo alle bellezze nostrane e il viaggio in treni confortevoli, veloci e puntuali, «il gioco non può che risultare a somma positiva», conclude il Ministro.
Mauro Moretti, amministratore delegato di Trenitalia, chiarisce invece il senso di questo lavoro di squadra con il Ministero e la Fondazione Marilena Ferrari, affermando che «è un modo intelligente per coniugare la bellezza e l’arte con la tecnologia e l’innovazione, siamo perciò contentissimi di distribuire una rivista che è essa stessa opera d’arte».
L’editrice, invece, si riaggancia all’intervento del Ministro precisando: «Brunetta dice che sono doni e io, invece, dico: non è un dono ma una restituzione. Sono vent’anni che vivo di arte e devo restituire quello che l’arte ha dato a me in termini di bellezza e stupore. Fellini tutto si sarebbe sognato tranne che vedere queste riviste salire a bordo di treni, ma credo che ne sarebbe stato molto contento. È la bellezza del patrimonio artistico italiano il comune denominatore dell’identità e dell’unità del nostro Paese». Quasi a mettere al riparo da possibili saccheggi il concetto di bellezza, la Ferrari cita Stendhal, secondo il quale «la bellezza è una promessa di felicità». Lo stesso sentimento che accompagna il viaggiatore diretto in treno a 300 all’ora verso una città d’arte italiana.