Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

La Carlo Felice compie 200 anni

In occasione dello storico anniversario un convegno dall’Università degli Studi di Cagliari con il patrocinio di Anas, dell’Associazione Storia della Città e della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Torino

“Strade, storia, paesaggio. 200 anni della Strada Reale Carlo Felice (S.S. 131)”. È il titolo del convegno organizzato per il 6 aprile 2022 dal dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Architettura (DICAAR) dell’Università degli Studi di Cagliari con il patrocinio di Anas (Gruppo FS italiane), dell’Associazione Storia della Città e della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Torino. A capo del coordinamento scientifico di Marco Cadinu. 

L’occasione è il bicentenario della posa della colonna miliaria numero zero nella Piazza Yenne di Cagliari, gesto inaugurale del cantiere della Strada Reale, l’attuale strada statale 131 “Carlo Felice”. Ricordare la costruzione della “Strada Reale” da Cagliari a Porto Torres, concepita lungo oltre 200 chilometri secondo le più avanzate tecniche in uso nel primo Ottocento, porta a un’analisi prima di tutto sull’uso delle tecnologie del tempo, ma anche i valori che ancora oggi risiedono in un territorio da allora linea portante delle comunicazioni regionali. 

Come si legge nella presentazione dell’evento, i tratti superstiti della strada ottocentesca, segnati da ponti, cantoniere e dalle lunghe file di pini un tempo presenti ai due lati della carreggiata, trasmettono ancora la modernità del progetto di Giovanni Antonio Carbonazzi. Piemontese, nato a Felizzano in provincia di Alessandria, ma formatosi alla scuola francese dell’École Polytechnique di Parigi e specializzatosi in Inghilterra,  Carbonazzi ha avuto anche il merito di aver determinato la nascita, sempre in quello stesso periodo, della figura del cantoniere e quindi del concetto di manutenzione stradale. Infatti, era solito ripetere al suo aiutante, un bravo disegnatore al servizio dell’Azienda Reale Ponti e Strade, che “una strada senza cantonieri era come un ospedale senza medici”. 

Sebbene immaginata nel 1822 per carri e cavalli la Strada Reale è infatti rimasta in uso ancora durante il Novecento per essere poi progressivamente sostituita dalla viabilità moderna. Molte parti del percorso originario, un tempo tracciato attraverso i centri abitati, sono stati trasformati e hanno assunto ruoli secondari di collegamento locale con la campagna. Altri tratti, rimasti fuori dagli usi consueti perché interrotti irrimediabilmente dalle nuove linee di superstrade o di ferrovie, sono ancora intatti e fermi nel tempo. Tutti costituiscono una interessante testimonianza della tecnica antica e sono oggi ancora disponibili sia per funzioni nuove legate al turismo lento e contemplativo sia per nuove azioni di ricucitura del paesaggio, nella nuova veste di parchi lineari e di itinerari alternativi. La Strada Reale si snodava infatti vicino a monumenti di tutte le epoche, riprendeva la linea di antichi percorsi romani, si apriva verso gli straordinari panorami della Sardegna interna; costituisce di per sé un bene culturale da conoscere, studiare, vivere e valorizzare. 
Su questi temi, nel giorno dei 200 anni dall’avvio del cantiere, era il 6 aprile 1822, l’Università di Cagliari riunisce i rappresentanti del mondo universitario e della ricerca, storici, paesaggisti e progettisti, nella prospettiva di riscoprire un patrimonio da inserire nuovamente nella disponibilità della comunità, in rete con analoghi itinerari europei.

 

Locandina Bicentenario Strada Reale Carlo Felice.png