La casa Anas 'esposta' al Museo del Novecento di Firenze
Il nuovo polo museale inaugurato nel giugno scorso
Firenze, 21 settembre 2014 - E’ una piccola casa cantoniera rossa, una delle tante che si possono osservare lungo le strade statali d’Italia, quella che appare da protagonista nell’opera "Le tre scale dell'Architettura" dell'artista fiorentino Lapo Binazzi, esponente primario del movimento culturale UFO degli anni ’60, nato sull'onda della contestazione studentesca all'interno della Facoltà di Architettura di Firenze per operare una spettacolarizzazione dell'architettura nel tentativo di trasformarla in evento, azione di 'guerriglia' urbana e ambientale.
Nel 1974 Binazzi ritrae il piccolo edificio rosso in un ‘trittico fotografico’ per raffigurare diversi livelli di ambiente ed architettura. L’opera si compone, infatti, di tre immagini intitolate "L’uomo – Il corridore iscritto nella piramide", "L’architettura – La casa Anas" e "Il territorio – Il tavolo da biliardo".
Oggi la costruzione figurativa di Binazzi si trova esposta al nuovo Museo del Novecento di Firenze, inaugurato il 24 giugno scorso, che ospita una collezione di circa 300 opere organizzate attraverso un percorso al contrario dal 1990 fino ai primi anni del secolo.
Note biografiche
Lapo Binazzi, nato a Firenze nel 1943, si laurea in architettura nel 1971. Nel 1967 fonda gli UFO (con Foresi, Maschietto, Bachi e Cammeo), gruppo che si inserisce nel clima sperimentale dell'architettura radicale, con il quale partecipa a numerose mostre internazionali come la XIV Triennale di Milano (1968), la Biennale di Parigi (1971), Contemporanea a Roma (1974), la Biennale di Venezia (1978). Nel 1973 è, con gli UFO, uno dei fondatori della Global Tools, laboratorio di architettura sperimentale.
Dopo l'esperienza con gli UFO, Binazzi continua l'attività di architetto-artista-designer partecipando a numerose mostre come Alchimia a Firenze (1981), Documenta 8 a Kassel (1987) e Il Dolce Stil Novo della Casa a Firenze (1991). Considerando il design come fenomeno di pura comunicazione, la sua ricerca si incentra sul tentativo di far coincidere l'esperienza artistica con la sperimentazione nel design stesso.