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Briciole di pane

La comunicazione di Anas al centro di una tesi di laurea

Laureato all’Università di Urbino Carlo Bo, il neolaureato Giacomo Franchi ha affrontato il tema della comunicazione istituzionale portando come caso di studio il lavoro di Anas

“La comunicazione pubblica e la sua evoluzione: il caso Anas S.p.A.”: è questo il tema affrontato e il titolo della tesi di laurea di Giacomo Franchi, dottore in Informazione, Media e Pubblicità (Scienze della Comunicazione), che si è laureato all’Università di Urbino Carlo Bo lo scorso 14 giugno e ha avuto come relatrice Gea Ducci, docente di Comunicazione Pubblica e di Comunicazione Sociale e Istituzionale. Franchi ha affrontato il tema della comunicazione istituzionale portando come caso di studio il lavoro di Anas.

Come nasce l’idea di una tesi sulla comunicazione istituzionale e perché ha scelto il caso di Anas?
Sono sempre stato appassionato di mete paesaggistiche suggestive e di luoghi ricchi di storia e di cultura. È in questo contesto che ho iniziato a seguire, da diversi anni, il grandissimo lavoro che ha compiuto Anas per inserire la propria comunicazione istituzionale e identitaria, legandola proprio alle strade che attraversano questi territori, come le guide turistiche svolte in collaborazione con La Repubblica o il progetto Le Strade del Cuore. Mi sono focalizzato proprio sulla comunicazione istituzionale per distinguerla da quella politica per poter comprendere al meglio le scelte strategiche e di gestione di una società e le modalità messe in atto per comunicarle, ma questo non era parte del lavoro. Ho ritenuto che Anas abbia colto, in modo significativo, dove e come collocarsi nei confronti degli utenti per valorizzare maggiormente ciò che quotidianamente svolge per garantire la mobilità del Paese: partendo dal suo ruolo e dalla sua storia, che è parte inscindibile della storia italiana. Inoltre, sono stato particolarmente colpito dalle numerose iniziative messe in campo, tutte seguite in modo trasversale con strategia e coordinamento.  
 
Quali sono gli aspetti che ha preso maggiormente in considerazione della comunicazione di Anas e cosa l’ha colpita maggiormente?
La tesi ha indagato la comunicazione pubblica di Anas, ma per la vastità di questo ambito della comunicazione, ho approfondito la comunicazione istituzionale – ovvero ciò che riguarda l’identità di Anas, il suo ruolo e le sue funzioni – e la comunicazione pubblica nell'ambito del rapporto con gli utenti. 
Mi ha colpito maggiormente l'investimento, sia in termini di personale che di risorse economiche, che Anas ha operato per rendere ancora più significativa la propria presenza, pensando ai canali social, per offrire un servizio sempre migliore agli utenti che si rapportano con Anas, con riferimento al servizio Pronto Anas e al mantenimento attivo di tutti i canali di contatto, da quelli più tradizionali a quelli più moderni. 

Leggendo la tesi si comprende che ha fatto molte ricerche. Che metodo ha usato e come è riuscito ad approfondire le informazioni raccolte?
Per approfondire il lavoro, ho realizzato un'intervista di tipo semi-strutturato alla Direzione Relazione Esterne, Comunicazione e Media per cogliere “dall’interno” i cambiamenti che hanno caratterizzato Anas, in particolare dal 2000 in avanti sotto la spinta della digitalizzazione, oltre alle campagne dedicate alla sicurezza stradale, come Guida e Basta svolta in collaborazione con la Polizia di Stato e il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nuovi media sono stati utilizzati per la promozione della campagna, pensiamo al sito web dedicato e all'ingente impiego dei canali social istituzionali, per distribuire i contenuti realizzati. Allo stesso modo gli spot realizzati sono stati diffusi utilizzando anche un medium tradizionale come la televisione, pubblica e privata. In tema di comunicazione pubblica intesa come rapporto con gli utenti, l’intervista ha permesso di analizzare anche le modalità di contatto, che si sono evolute e sono cambiate nel tempo: Anas, infatti, è presente oggi su piattaforme di messaggistica istantanea come WhatsApp e Telegram, mantenendo comunque sempre attivi i canali tradizionali. Costituendo il primo polo europeo per abitanti serviti e investimenti programmati, Anas entra nel Gruppo Ferrovie dello Stato nel 2018. In questa circostanza viene introdotta la propria comunicazione identitaria con la realizzazione di un’importante campagna che rappresenta il risultato e la sintesi completa della sinergia operata anche in termini comunicativi: “Regole. Una sicurezza per la tua sicurezza”; inoltre le ultime iniziative di Anas vanno nella direzione del turismo sostenibile e della mobilità lenta, con il potenziamento dell’offerta turistico-culturale, anche mediante itinerari integrati ferroviari e stradali.
 
Comunicare la sicurezza stradale è fondamentale per un’azienda che si occupa di fornire un servizio pubblico fatto di strade efficienti e sicure. Quali sono gli aspetti della campagna “Guida e basta” che la rendono una comunicazione efficace secondo lei?
La comunicazione dell'intero progetto risulta efficace, infatti il nome della campagna è divenuto un brand da utilizzare negli eventi live patrocinati e dimostra come Anas, che storicamente si occupa di gestire e manutenere infrastrutture stradali, svolga ricerche che restituiscano dati su come gli utenti utilizzano le strade e ne promuova un uso sempre più sicuro; il progetto infatti ha assunto le caratteristiche di un osservatorio permanente sui comportamenti scorretti e imprudenti degli utenti alla guida grazie agli studi e alle ricerche che Anas compie direttamente o commissiona a società esterne. “Guida e Basta” dimostra anche l’attenzione di Anas verso i differenti target di pubblico, resa possibile mediante l’impiego di numerosi testimonial del mondo artistico e musicale e modalità diffusive multimediali, dagli spot televisivi all’impiego delle piattaforme social per la distribuzione dei contenuti. Tutto questo è, a mio giudizio, un modo decisamente significativo dove introdurre la propria comunicazione istituzionale. Il contest della campagna “Sicurezza stradale in musica”, inserita all'interno del frame di Guida e Basta, è rappresentativa di come l'utilizzo del veicolo musicale come modalità di coinvolgimento del pubblico, in particolare quello più giovane, sia molto efficace e capace di attrarre talenti artistici sul tema.