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Briciole di pane

La nuova stazione Termini di Roma compie 70 anni

Inaugurata il 20 dicembre 1950 alla presenza del presidente della Repubblica Luigi Einaudi

Settant’anni fa, 20 dicembre 1950, veniva inaugurata a Roma, alla presenza del presidente della Repubblica Luigi Einaudi, la nuova Stazione Termini. Un esempio di modernità nel mondo, il primo scalo ferroviario del Paese che arriva fin dentro il cuore storico della Capitale. Nel tempo si è trasformato da mero luogo di passaggio in un punto di stazionamento e d'incontro, con una galleria commerciale e una vasta area dedicata alla ristorazione di qualità. Oggi è frequentata da oltre mezzo milione di passeggeri al giorno per un totale di oltre 150 milioni l'anno, con più di 850 treni che vi transitano quotidianamente. Ultimato il cantiere, il 20 dicembre 1950, Termini si presenta in un colpo d'occhio avveniristico, esempio d'architettura razionalistica in stile anni Cinquanta, con successive ibridazioni.  

La storia – dagli anni ’50 agli anni ‘90 

L'iter di quella che è sempre stata definita come la "nuova Stazione Termini" viene avviato nell'immediato dopoguerra, anno 1947, con l'istituzione di una commissione che ha il compito di studiare "soluzioni operative" per il completamento della stazione ferroviaria i cui lavori, affidati al progetto all'architetto Angiolo Mazzoni del Grande, si sono però interrotti nel 1942 per il secondo conflitto mondiale. La struttura resta perciò incompleta. I criteri previsti dalla commissione per terminare l'edificio, affidati a un bando, dettano queste linee guida: "necessità funzionali", "requisiti urbanistici" e "criteri architettonici". Il bando prevede anche il prolungamento fino a 350 metri dei marciapiedi, in modo da consentire più spazio per una maggiore facilità nella preparazione dei treni. Anche i servizi adibiti ai viaggiatori si devono trovare, concentrati, nel nuovo fabbricato, tanto che il vecchio edificio di via Marsala viene abbattuto per far spazio ai nuovi uffici compartimentali delle Ferrovie dello Stato. Il concorso se lo aggiudicano ex aequo due gruppi di architetti: il primo formato da Leo Calini con Eugenio Montuori, il secondo da Massimo Castellazzi, Vasco Fadigati, Achille Pintonello, Annibale Vitellozzi. Le idee fondamentali degli architetti che si aggiudicano il bando della "nuova Stazione Termini" nel 1947 consistono nel mantenere "intatti e autonomi" tre aspetti "caratteristici, importanti e funzionali" della struttura: portico automobilistico, atrio viaggiatori e uffici. Mentre la copertura è caratterizzata da una sinuosa quanto "ardita" – così viene definita - pensilina ondulata in cemento armato slanciata e protesa "con un aggetto" verso piazza dei Cinquecento per ben "19 metri e sorretta da 33 pilastri 'a fuso' con interasse di 4 metri", soprannominata "il dinosauro". Facciata e pensilina sono considerate come uno degli esempi più significativi dell'architettura italiana del dopoguerra. Altra caratteristica del nuovo edificio è che il fronte della vecchia stazione del 1939, del Mazzoni, è di circa 200 metri più avanzata rispetto a dove si trova oggi, quasi a coprire l'intera piazza dei Cinquecento dove ci sono arrivi e partenze dei bus.  

La storia – dal Giubileo del 2000 ad oggi 

La nuova stazione Termini viene poi profondamente ristrutturata negli anni novanta in occasione del Giubileo del 2000,  a partire dalla creazione del Forum Termini, al piano sotterraneo, di 14 mila mq di area commerciale e le biglietterie nel grande atrio su piazza dei Cinquecento mentre prima erano nella Ala Mazzoniana che dà su via Giolitti, che a propria volta viene rivista e riqualificata dalla situazione di degrado in cui è precipitata, specie tra gli anni Settanta e Ottanta del XX secolo. Ma le ristrutturazioni non si arrestano. Nel 2012 partono i lavori per una galleria commerciale sopra i binari, la Terrazza Termini, inaugurata nel 2016 e nel 2018, sviluppata su 5.800 mq, che offre ai passeggeri diversi punti di ristoro e relax con vista sui binari e l'Ala Mazzoniana, dove nel 2016 nell'ex spazio del Dopolavoro ferroviario, che in origine e' il Ristorante del fabbricato partenze - dotato di una cappa gigantesca - prende vita il Mercato Centrale di Roma, un ampio spazio dedicato alla gastronomia e ai prodotti di qualità. Il 10 marzo 2010 sono partiti i lavori per l'edificazione di una galleria sopraelevata che, oltre a diversi servizi per i viaggiatori, vede anche il progetto di un parcheggio a tre piani in grado di ricevere circa 1.400 autovetture e un centinaio di moto per seimila mq. di superficie, per un investimento totale pari a 83 milioni di euro, ripartito tra Grandi Stazioni per il 60% e il rimanente tra una serie di società private. Il progetto del parcheggio prevede la costruzione di due piattaforme a ponte sopraelevato sui binari, primo esempio in tutta Europa nel suo genere. E prevede l'impego di 10 mila tonnellate di acciaio, 16 mila metri di calcestruzzo, 10 mila mq. di pannelli fotovoltaici, 80 telecamere, 10 ascensori, 12 gruppi scala, 30 casse automatiche. L'entrata in funzione è fissata presumibilmente entro il primo trimestre 2021.