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Briciole di pane

La rete ferroviaria dopo l'Unità d'Italia

Pillole di Muvias, il Museo Virtuale di Anas, che racconta la crescita economica e sociale dell'Italia e quella della sua rete viaria

Quando l’Italia fu unificata, nel marzo 1861, ben 34 province su 65 erano prive di strade ferrate e attendevano un intervento statale, poiché il treno risultava allora il principale simbolo del progresso, ma soprattutto doveva mettere in comunicazione gli italiani, che erano isolati fra un territorio e l’altro: simbolo di questo isolamento era il nome di alcune regioni, declinato al plurale, come Puglie, Abruzzi, Calabrie, Maremme.
Nel 1861, vi erano nella penisola 2.189 km di strade ferrate: il Piemonte contava 850 km, il Lombardo-Veneto 607 km, il Granducato di Toscana 323 km, lo Stato Pontificio 132 km, il Regno delle Due Sicilie 128 km, il Ducato di Parma 99 km, il Ducato di Modena 50 km. 
 
Questa e altre storie d'Italia sono raccontate su Muvias, il Museo Virtuale di Anas che, attraverso la narrazione di grandi eventi e persone, descrive la crescita economica e sociale del nostro Paese e quella della sua rete infrastrutturale dal '900 ad oggi.
Muvias è stato sviluppato da Anas in partnership con l’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del CNR.
 
Foto 1: Locomotiva a vapore del gruppo 640 (fonte Ferrovie dello Stato Italiane)
Foto 2: Locomotiva a vapore del gruppo 625 (fonte Ferrovie dello Stato Italiane)

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