Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

La tecnologia al servizio della buona musica

Oggi esistono sistemi in cui è possibile sopprimere del tutto i rumori che disturbano l'ascolto

Un recente studio della Phillips Research Laboratories, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Comportamentali dell’Università olandese di Groningen, dal titolo The influence of music on mood and performance while driving stabilisce che ascoltare musica in viaggio, mentre si è alla guida, rilassa. Non solo, ma aiuta a tenere un comportamento di guida corretto e vigile. In particolare se la scelta della musica è di quella tranquilla riduce lo stress e favorisce la diminuzione dell’attività sistolica. Lo riporta un articolo di Paolo Odinzov su La Repubblica.

Per questo, l’invenzione della prima autoradio è stata fondamentale per il settore automobilistico. L’evento risale al 1930 e il modello, inventato dai fratelli Paul e Joseph Galvin, era il 5T71 ed è stato montato per la prima volta su alcune vetture Ford e Chrysler. Da allora la tecnologia è avanzata passando per le radio a transistor, per le “mangiacassette”, per i lettori CD.

Oggi la tecnologia anche in questo campo ha fatto ulteriori passi da gigante concependo e realizzando sistemi in cui è possibile sopprimere del tutto i rumori che disturbano l’ascolto della musica. Ad esempio, Ford ha sviluppato l’Active Noise Control, un sistema mediante il quale degli speciali microfoni captano le onde acustiche del motore, dalla trasmissione e dal vento generando frequenze opposte. C’è poi la Lexus LS 500h, dove ci sono 20 fonti sonore distribuite sul tetto. Continental ha sviluppato delle casse di risonanza ispirandosi agli strumenti a corda (l’Ac2ated Sound). Su queste basi costruire la propria playlist del cuore diventa un’impresa da sostenere e sviluppare con grande attenzione. Ernesto Assante, giornalista e critico musicale, su Repubblica consiglia i must della musica del Novecento: dai sempiterni Burn to Run di Bruce Springsteen a Where the streets have no name degli U2. Non mancano i mitici Beatles con Drive my car, il brano blues dei Doors, Roadhouse blues. E soprattutto il nostro Lucio Battisti con Sì viaggiare.

Fonte: La Repubblica