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Briciole di pane

Le strade alla radio

Cronaca delle puntata di "Radio Anch'io" di venerdì 15 luglio

Roma, 19 luglio 2011 - A guardare i problemi di viabilità in giro per il mondo, si legge proprio in questi giorni di un incubo collettivo su strada: un mega ingorgo a Los Angeles. Oltre cinquanta chilometri di coda annunciati, in entrambe le direzione, per tagliare, da est a ovest, la megalopoli che si affaccia sul Pacifico. La causa: la chiusura di un tratto dell’imponente freeway 405 per la demolizione di un ponte. Ma sembra sia andato tutto liscio, grazie anche all’efficace lavoro dei mezzi di informazione sul traffico. Anche da noi, dei nostri disagi sulle strade e delle possibili code dei prossimi weekend estivi, se n’è parlato a Radio Rai 1, nel corso della trasmissione “Radio Anch’io” venerdì 15 luglio dalle ore 9. Interlocutori del conduttore Ruggero Po, sono stati il Direttore dell’Aiscat, Massimo Schintu, il senatore Luigi Grillo, PDL, Presidente della Commissione Lavori Pubblici, l’onorevole Renzo Lusetti dell’UDC, il professor Maurizio Maresca, docente di diritto europeo dei trasporti e Francesco Pinto, autore del libro “La strada diritta” sulla storia dell’Autostrada del Sole. Dai microfoni di Radio Rai si è cercato di fare il punto sulla situazione delle opere stradali e anche delle previsioni di traffico dei prossimi giorni di bollini colorati. E per questo c’è stata anche una finestra con la trasmissione “Mari, monti, fiumi e città” in onda su Isoradio dal lunedì al venerdì, dalle ore 9. L’introduzione del conduttore Po non è incoraggiante per la mobilità italiana. «Le strade e autostrade non stanno meglio rispetto agli anni scorsi. Anzi le grandi opere vanno a rilento, se non sono concluse, sono completamente ferme. La manovra economica rischia, secondo le società concessionarie delle autostrade, di paralizzare le iniziative future. Molte grandi opere sono state accantonate: in piedi ce ne sono poco meno di trenta. Solo tre grandi opere completate negli ultimi anni: l’autostrada veloce Torino Milano, il passante di Mestre e il raddoppio del Grande Raccordo Anulare. Che cosa ci serve per rimetterci in moto? Che cosa dobbiamo fare per uscire da un’ emergenza strutturata come quella della Salerno Reggio Calabria»? Queste sono le domande rivolte agli ospiti intervenuti. A vivacizzare la trasmissione ci hanno pensato i radioascoltatori, utenti delle strade. Il signor Emilio, per esempio, reduce del tratto Guidonia  Roma, con piglio polemico rivolge al presidente dell’Aiscat le lamentele per le ore «bruciate» nel traffico per entrare a Roma. Po, mettendo in guardia il direttore di Aiscat su eventuali proteste da parte dei radioascoltatori, chiede a Schintu se la rete stradale e autostradale si sia adeguata ai volumi di traffico attuali. «Fino agli anni ‘70 la nostra rete era all’avanguardia, sia per estensione, che per caratteristiche. Poi è venuta l’austerity, ossia la crisi petrolifera, e proprio in quel periodo, nel 1975 è stata emanata una legge che vietava la costruzione di nuove autostrade. Questa legge è stata abrogata nel 2001. In questi 26 anni sono stati completati 800 chilometri di autostrada, ma non sono partite nuove opere». Il conduttore, prima di passare la parola ai due politici, legge un Sms di un ascoltatore. Nicola dice: «Ma perché dobbiamo parlare sempre della Salerno-Reggio Calabria e non della lentezza infinita con cui si lavora sul tratto dell’A1 Firenze Bologna»? «Per ciò che riguarda la variante di valico del tratto appenninico dell’A1, risponde Schintu, le difficoltà siano da imputare alla conformazione orografica dell’Italia. Ci sono state delle difficoltà, ma adesso siamo abbastanza avanti con i lavori» La radioascoltatrice Antonietta, invece parla della crisi e della manovra, che indurrà molte persone a starsene a casa anziché mettersi sulle strade delle vacanze. Il senatore Grillo, in disaccordo con l’ascoltatrice, afferma che «le strade e le autostrade sono sempre più affollate. La mobilità nel nostro paese è diventata un problema serio perché rispetto alle necessità, l’impianto stradale e autostradale non è all’altezza». A questo punto Po cala la domanda scomoda per Grillo: «Nel libro dei sogni del 2001 c’erano 250 grandi opere, adesso ne sono rimaste 28. Ne abbiamo il 50 per cento in meno di Francia e Germania, che cos’è che ci blocca»? Grillo, rispondendo, invita il conduttore a una maggiore precisione: «la delibera del CIPE del 21 dicembre 2001 ha individuato poco meno di 120 opere strategiche. E il Governo aveva intenzione di inserirne una trentina di opere strategiche Siccome la legge obiettivo prescriveva che l’individuazione delle opere doveva essere fatta in accordo con le Regioni, al tavolo con le Regioni inizialmente le opere dovevano essere una trentina, ma poi sono lievitate a poco meno di centoventi. Nel 2001  certamente le aspettative  erano maggiori, ma voglio ricordare che abbiamo avuto la crisi del 2001 e soprattutto siamo ancora dentro la più devastante crisi degli ultimi 60 anni che sta sconvolgendo il mondo intero. Tenga conto, però, che le opere cantierate, rispetto a quel piano ambizioso del 2001 sono state più del 55 per cento». Domanda a Lusetti: «Di quali regole avremmo bisogno per uscire dalla paralisi e recuperare in competitività»? «Sicuramente questa manovra, afferma Lusetti, non aiuta. Sicuramente bisogna incrementare un po’ di più l’apporto dei privati. La famosa finanza di progetto in questi anni non è stata molto alimentata. Dal momento che non ci sono molti soldi pubblici da spendere per le infrastrutture, secondo me, dare qualche elemento in più alla finanza di progetto, ai privati che possono investire sulle grandi opere è un qualcosa che va verso la modernizzazione del paese. Più che le grandissime opere penso che ci voglia un piano di manutenzione ordinaria e straordinaria di tante strade che ne hanno bisogno». «Senatore Grillo, che cos’è la finanza di progetto?», domanda Po.  «È  la possibilità,  da parte di privati di progettare, costruire e gestire un’opera pubblica traendo guadagno attraverso la stessa gestione dell’opera pubblica. La Orte-Venezia, ad esempio, sarà finanziata da capitale privato per 7 miliardi». «Vuol dire, rincara Po, che la E45 è da rottamare»? «Oggi abbiamo 6000 chilometri di superstrade che sono estremamente pericolose, non hanno pedaggio, hanno una manutenzione pessima. E per questo noi dobbiamo trasformarle in autostrade, metterle a pedaggio, garantendo livelli di sicurezza maggiori. La finanza di progetto, afferma in conclusione il senatore Grillo, è decollata». Per Lusetti «non è un problema di soldi, perché di liquidità ce n’è in giro, ma è un problema di normativa che molto spesso è complessa e va nella direzione sbagliata. Noi abbiamo moltissimi contenziosi, non ci sono contratti standard in un settore così importante come quello delle infrastrutture, lo sostiene anche la Banca d’Italia». Francesco Pinto, autore di un romanzo sull’Autostrada del Sole, spezza una lancia in favore della tanto vituperata Salerno-Reggio Calabria. «Si parla tanto di Anas o di strutture pubbliche. La prima Salerno Reggio Calabria, cinquecento chilometri di autostrada, molto più complicata della stessa A1, fu realizzata dall’Anas in dieci anni. Quindi, forse, i problemi erano altri rispetto a quelli legati alle procedure». Eros, un autista che trasporta macchine, lamenta  problemi alla schiena dovuti al fondo irregolare delle nostre strade e  autostrade. Ma Schintu rigetta l’accusa. Al professor Maresca, Po chiede se sia o no una fandonia, come sostiene il direttore dell’Aiscat, che le tariffe autostradali italiane siano le più alte in Europa. «Non c’è dubbio, afferma il professore, che in Italia il costo delle infrastrutture costa molto di meno che negli altri paesi europei». Paolo da Milano, che da qualche mese ha viaggiato sulla Salerno Reggio Calabria, lamenta i ritardi dei lavori . «Ma per la Salerno Reggio Calabria, ci sono dei limiti di comunicazione, afferma il senatore Grillo - presidente della commissione ai lavori pubblici -.  Bisogna dire innanzitutto che l’A3 è l’opera pubblica più complicata d’Europa. E quest’opera, così complicata, occorre che si sappia, è stata completata per il 55 per cento dell’intero tracciato». Lusetti nota, invece, come tutti gli ascoltatori della trasmissione, abbiano sollevato problemi, segno che «le strade e le autostrade non danno scorrevolezza nel transito, quindi il problema esiste».
Per affrontare i disagi possibili sulle nostre strade in questi giorni roventi, ricordatevi sempre di portare a bordo il passeggero irrinunciabile. Pazienza. Come raccomandano i simpatici conduttori del programma di Isoradio “E..State in Garage”.

Christian D'Acunti