Mobilità dolce, un mese dedicato alle Ferrovie Non Dimenticate
Dal 6 marzo al 6 aprile torna l'iniziativa dedicata alle vecchie linee dismesse, per promuovere un turismo storico-ferroviario di qualità

Roma, 4 marzo 2016 – Far rivivere e non dimenticare le vecchie linee dismesse e promuovere un turismo storico-ferroviario di qualità. È l’obiettivo della Giornata nazionale delle Ferrovie Non Dimenticate, l’evento organizzato dalla Confederazione della Mobilità Dolce (Co.Mo.Do.), alla quale aderisce Legambiente, giunto alla nona edizione.
Come sottolinea la sessa Legambiente, l’edizione 2016 presenta due novità, la prima delle quali riguarda la durata dell’evento. “Non sarà più una singola giornata – si legge sul sito di Legambiente – ma un intero mese dedicato alla mobilità sostenibile, dal 6 marzo al 6 aprile 2016, con un programma ricco di eventi in tutta la Penisola: dai viaggi sui treni storici alle escursioni a piedi o in bicicletta, ma anche incontri e dibattiti sulla mobilità dolce per confrontarsi e lanciare proposte a riguardo”.
La seconda novità riguarda il nome: passando da giornata delle ferrovie dimenticate a NON dimenticate, “per sottolineare e ricordare tutte quelle infrastrutture dismesse che, grazie all’impegno di Co.Mo.Do, e alla partecipazione di cittadini e istituzioni, sono tornate a vivere”.
L’esempio - prosegue Legambiente - arriva dalla Transiberiana d’Italia, la storica e suggestiva tratta Sulmona-Carpinone-Isernia che “unisce” Abruzzo e Molise attraverso la bellezza di paesaggi unici e panorami mozzafiato. Lunga 128,7 km e inaugurata nel 1897 per collegare Napoli alle terre abruzzesi e molisane, la Transiberiana d’Italia, dopo essere stata chiusa definitivamente nel 2011 al traffico dei passeggeri ed essere stata quasi dimenticata, negli ultimi anni è tornata a rivivere grazie alla Fondazione FS Italiane e Associazione Le Rotaie Molise, raggiungendo sempre numero da record di presenze.
“Le Ferrovie non dimenticate - ha dichiarato Alessandra Bonfanti di Legambiente - rappresentano un importante patrimonio nazionale paesaggistico e culturale che merita di essere valorizzato e sono un’opportunità preziosa per avviare e incentivare una riconversione sostenibile all’insegna di un turismo di qualità. Molte ferrovie, un tempo dimenticate e abbandonate, sono state trasformate in vie verdi sulle quali pedalare, andare a cavallo, passeggiare. Altre sono state rimesse in attività e sono diventate luoghi di incontro e socialità, presidi ambientali e culturali, e fucine dell’economia civile come è successo da tempo in Europa e come stiamo provando a fare, grazie ad un protocollo tra Legambiente e RFI, per riattivare le stazioni impresenziate che da luoghi di abbandono stanno diventando spazi di socialità e fucine di economia civile. Un esempio per tutti la green station di Pescara e di Potenza, e a breve quelle di Brenna-Alzate (CO) e San Sistino di Livenza (VE). Per questo - ha concluso - è fondamentale avere un progetto di riconversione per le linee dismesse e continuare a investire sulla manutenzione ordinaria di questo patrimonio ferroviario”.
Per approfondire: news sul sito di Legambiente