Mostra sui Satelliti Europei
Tajani e Alemanno presentano le idee della mostra che si terrà a Roma la prima settimana di settembre per illustrare i progetti Galileo e Copernicus
Roma, 31 maggio 2013 - Si terrà in una delle piazze della Capitale – si vocifera sarà Piazza del Popolo - dal primo all’otto settembre prossimi l’European Space Expo, la mostra ideata per avvicinare i cittadini al mondo spaziale e per far conoscere loro i progressi dell’Unione Europea in tal senso. Lo hanno annunciato nei giorni scorsi in Campidoglio il vicepresidente della Commissione Europea, responsabile per l'Industria, l'Imprenditoria e lo Spazio, Antonio Tajani, insieme al sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Come ricorda Tajani è necessaria l’indipendenza strategica europea per mantenere competitivo il vecchio continente nel settore spaziale. Ed è infatti questa la missione principale dell’evento che si sta organizzando per settembre. Fra le varie attività quella di mostrare i progetti Galileo e Copernicus attraverso percorsi virtuali, mostre, giochi. Alle scuole, ai bambini, a chiunque ne sia interessato. Roma non è l’unica città nella quale si potrà assistere a questo dispiegamento di forze, ma la mostra vede protagoniste anche altre metropoli europee (capitali come Vienna, Londra, Helsinki, Copenaghen, etc.). Il settore spaziale sarà sempre più vitale per la nostra economia; infatti si stanno aprendo numerose e notevoli possibilità di mercato dei cui investimenti pubblici gli Stati dovrebbero vedere un ritorno economico attraverso servizi legati alle reti elettriche, alle transazioni finanziarie, all’industria navale, alle operazioni di soccorso, alle missioni di pace, alle società di gestione di flotte. In particolare saranno quindi i settori dei trasporti a beneficiarne tanto che proprio il progetto Galileo dovrebbe portare all’intera economia europea un incremento pari a sessanta miliardi di euro nel giro di venti anni. I primi due satelliti saranno lanciati in orbita il prossimo venti ottobre, dal centro europeo a Kourou nella Guiana Francese, sulla base di un totale di diciotto che li seguiranno nei mesi successivi. Questi dovrebbero dare i primi risultati già nel 2014 ed entro il 2019 si dovrebbero completare i lanci dei 30 satelliti previsti.
Un avvenimento senza precedenti in Europa, un evento storico che tutti dovremmo osservare e analizzare con attenzione sia sotto una prospettiva storica che sociale che economica. Un evento che, se andrà a buon fine, potrebbe cambiare l’economia europea e non solo, ma anche gran parte del nostro stile di vita. Questo perché tutti i settori commerciali ormai dipendono fortemente dalle tecnologie di navigazione satellitare. Galileo è finalizzato infatti ad un moderno sistema di navigazione satellitare globale. Permetterà così all’Europa attraverso i suoi servizi di monitoraggio di poter essere indipendente, consentirà vantaggi economici e sociali, un arricchimento sotto ogni prospettiva, anche culturale. Galileo segue il successo di EGNOS (Sistema Geostazionario Europeo di Navigazione di Sovrapposizione), il sistema di incremento dell’accuratezza dei segnali GPS, già attivo dal 2009. È per questo che la mostra che vedrà Roma protagonista la prima settimana di settembre è così importante, perché il cittadino deve comprendere che l’industria spaziale può essere anche un modo, fra gli altri, per aiutarci ad uscire dalla crisi economica, può essere un’occasione per guardare al futuro con fiducia perché il mondo, specie quello europeo così rigido ai cambiamenti, si aprirà letteralmente a nuovi spazi, che possono essere infiniti. E questo forse ancor più del lancio dei satelliti stessi potrebbe essere un avvenimento senza precedenti perché dopo anni di declino, di un popolo che guarda sempre di più al passato con nostalgia perché più florido, più solare, meno cupo potrebbe dare speranza in varie forme. Forse sono proprio le parole di Tajani a sintetizzare meglio l’importanza del progetto: "L’Europa sta dimostrando che ha la capacità per essere all’avanguardia dell’innovazione tecnologica. Migliaia di piccole e medie imprese europee potranno individuare opportunità di business, creando e sviluppando prodotti basati sulle future infrastrutture di Galileo. I soldi per Galileo sono un buon investimento per la competitività e l'indipendenza europea e conto sulla collaborazione degli Stati Membri per trovare una soluzione per il finanziamento del completamento del progetto". Speriamo questa sia la volta buona affinché i costosissimi progetti finanziati con soldi pubblici possano garantire un ritorno economico, un vantaggio per tutti e non solo politico. La fase operativa del progetto infatti sarà interamente finanziata dall’Unione Europea.