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Briciole di pane

Napoli – Portici: 179 anni fa arrivava il treno in Italia

Primo treno italiano partito a Napoli il 3 ottobre 1839, allora Regno delle due Sicilia per volere del re Ferdinando II di Borbone

La prima ferrovia in Italia si deve al Regno delle due Sicilie. Erano infatti le ore 12:00 del 3 ottobre 1839 quando Ferdinando II di Borbone, l’allora monarca del regno, diede il via alla partenza del primo treno sulla tratta Napoli-Portici, composta da una linea a doppio binario lunga 7,25 chilometri. Quello storico giorno viaggiarono 258 passeggeri, il percorso durò 9 minuti e mezzo: un miracolo della meccanica e soprattutto della rivoluzione industriale. La folla festante stava partecipando alla Storia vedendo un mezzo meccanico muoversi senza la trazione di un animale. 

Il progetto della ferrovia era stato affidato all’ingegnere francese Armando Giuseppe Bayard de la Vingtrie, che aveva ottenuto la concessione per la realizzazione nel 1836 di un tratto fra Napoli e Nocera, con un ramo per Castellammare e il diritto di prolungamento per Salerno e Avellino e una linea transappenninica per Manfredonia. Bayard de la Vingtrie avrebbe realizzato i lavori interamente a sue spese con la possibilità di sfruttarne i diritti per 99 anni. Nel 1837, l’ingegnere costituì a Parigi con i due fratelli e il collega Fortunato de Vergès la società Bayard & De Vergès, per la costruzione e la gestione della ferrovia.

La locomotiva a vapore, che fu battezzata “Vesuvio” e acquistata dalla società inglese Longridge Starbuck e Co. di Newcastle-Upon Tyne, fu utilizzata quel 3 ottobre di 179 anni fa e pesava 13 tonnellate, poteva raggiungere la velocità massima di 50 chilometri orari, trainava 8 vagoni ed era stata realizzata in uno stabilimento di San Giovanni a Teduccio. L’anno successivo fu invece inaugurato il tratto fra Milano e Monza, messo in costruzione nel 1838, lungo 12,7 km. Da qui la ferrovie in Italia, pur essendo nata al Sud, avrà uno sviluppo particolarmente dopo l’Unità d’Italia soprattutto al Nord.

Inizialmente, la grande avventura della ferrovia, il cui mito storico e sociale è stato nutrito soprattutto dalle leggende del vecchio west americano, è determinata soprattutto dallo sviluppo di un’economia industriale che introduce la macchina come mezzo di lavoro, non era concepita ancora per gli spostamenti sulle lunghe percorrenze, bensì sulle brevi, serviva soprattutto alla funzione del trasporto locale, fra città vicine e soprattutto dai grandi centri alle dimore di campagna della classe nobiliare.

E.F.