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Briciole di pane

Olimpiadi dell'Architettura: vittoria per l'Italia al Solar Decathlon Europe 2014

Rhome for density, il prototipo dell'Università Roma Tre, è il più green

Roma, 16 luglio - Ottime notizie per l’architettura italiana. E’ giunta a conclusione l’edizione europea di Solar Decathlon, la gara internazionale di Architettura sostenibile che ha visto sfidarsi squadre di giovani universitari provenienti da tutto il mondo, a colpi di progetti innovativi di edifici residenziali ad alta efficienza energetica.
Dei 20 team internazionali giunti alle fasi finali della competizione, tenutesi quest’anno a Versailles, la squadra italiana dell’Università Roma TRE è riuscita ad aggiudicarsi il primo premio, con il suo progetto Rhome for density.

 

RhOME, in questa olimpiade dell’architettura suddivisa in 10 gare, ha battuto sul filo del rasoio la Francia e i Paesi Bassi, raggiungendo i 840.63 punti ed aggiudicandosi interessanti riconoscimenti:

- Primo posto nella gara di House Functioning, che teneva conto di
- Secondo posto per l’Architettura;
- Secondo posto per le Condizioni di Comfort;
- Terzo posto in Innovazione
- Quarto posto in Efficienza Energetica;
- Quarto posto in Sostenibilità.

 

Il modello presentato dai nostri connazionali è un appartamento di 60 m2, alimentato ad energia solare, requisito fondamentale di partecipazione alla competizione, i cui spazi sono studiati per massimizzare il confort e minimizzare gli sprechi energetici. Pannelli fotovoltaici e sistemi termodinamici si integrano tra loro e si inseriscono nel contesto di una casa dall'aspetto piacevole, sobrio e dalla natura dinamica.
Gli ambienti, infatti, sono stati progettati per potersi rimodellare a seconda delle esigenze dei potenziali inquilini e si sviluppano attorno ad un 3D CORE che rappresenta il cuore di tutti gli impianti predisposti in casa.

 

L’appartamento è stato immaginato come parte di un più grande progetto di riqualificazione urbana della città di Roma, nello specifico della zona periferica sud-est di Tor Fiscale.
Un’area, questa, caratterizzata da un alto consumo di suolo e da una bassa densità, da scarsi servizi e da un alto il tasso di abusivismo, come molte periferie della capitale e di metropoli altrettanto grandi.


Il prototipo dell’Università Roma TRE si propone dunque di reinventare questi spazi, ottimizzando le aree edificate e ottenendo, come risultato, una triplicazione degli alloggi e l’82% in meno di suolo consumato. Tutto questo puntando anche a valorizzare il patrimonio storico che caratterizza l’area e a rinsaldare sia i legami tra le persone che quelli tra queste ultime ed il territorio in cui vivono. In questo modo si intende avviare un processo che porti la popolazione a ritrovare la propria identità locale, mettendola più facilmente in condizione di compiere un passaggio ulteriore, divenendo cittadinanza responsabile.
 

Chiara Natalini

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