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Briciole di pane

Pagati per andare al lavoro in bici

Progetto comune fra Milano e Torino per incentivare l'uso delle due ruote a pedali in città

Torino, 12 febbraio 2016 - Milano e Torino stanno pensando di lanciare un meccanismo di incentivazione economica all’uso delle biciclette in città per andare al lavoro. Obiettivo dichiarato, quello di far usare meno le auto per i viaggi urbani e, quindi, contribuire ad abbattere i livelli di inquinamento.L’idea – ancora in elaborazione -, è stata resa nota dalle pagine locali di Repubblica e si ispira ad una analoga iniziativa adottata dalla Francia.

Al lavoro sul progetto sono l’Assessore Enzo Lavolta di Torino e Pierfrancesco Maran, suo collega di Milano. Il progetto potrebbe essere presto presentato al Ministero dell’Ambiente per concorrere al bando nazionale sugli incentivi antismog che ha una dote di 35 milioni di euro e che ha lo scopo di promuovere iniziative di promozione della mobilità sostenibile. Prima fase del progetto è quella di mettere a punto un sistema affidabile per calcolare e validare il tragitto percorso dalle persone da casa a lavoro e ritorno. Individuato e certificato il chilometraggio percorso, attraverso una app sul telefonino collegata direttamente al sistema aziendale, si potrà incassare (l’idea è insieme alla busta paga), l’incentivo chilometrico. Parlando di soldi, poi, il parametro di riferimento è quello francese (25 centesimi al chilometro), ma che in questo caso è ancora da definire. In questo modo, per esempio, chi percorre ogni giorno circa 10 chilometri per andare e venire dalla sede di lavoro, potrebbe in un anno “incassare” circa 535 euro.

Nel progetto sono stati coinvolti anche il Politecnico e l’Università di Torino. Come si è detto, occorre, oltre che presentare la richiesta al Ministero, creare anche un software aperto e una applicazione per smartphone che consentano di calcolare e validare il percorso casa-lavoro: per fare questo sarà bandito un concorso pubblico. Se tutto funzionerà come deve, Milano e Torino potrebbero presto essere le prime città italiane a sperimentare questa modalità di incentivazione della mobilità sostenibile.

Andrea Zaghi